Quando Marta Marzotto arriva sembra che abbia due enormi lampadari brillanti alle orecchie. Diamanti, pensano tutti. «Un dollaro e 50», risponde lei, che indosso si è messa un abito panna vintage regalatole dal figlio Matteo «almeno quindici anni fa. È tanto vecchio che non ricordo nemmeno più se è di Valentino o di Ferrè», dice. E poi mostra due bracciali che sembrano incastonati di brillanti: «Un euro e 80 l’uno, presi dai cinesi». Non male per essere alla prima della Scala. Ma per il Don Carlo di Verdi, che cade nel cosiddetto anno della crisi, in tante hanno seguito la strada della signora Marzotto. Hanno riciclato vestiti, puntato sul vintage, tirato fuori dall’armadio bijoux tanto brillanti quanto finti.
«Ho visto abiti vecchi di tre anni e collane di carta», commenta Lina Sotis, in un abito nero che ha tutta l’aria di non essere appena uscito da una boutique. La stessa Raffaella Curiel, che al collo ha una collana di perle della nonna, e sull’abito una spilla della madre, alle orecchie porta con disinvoltura diamanti falsi.
Gioielli preziosi ma abito d’annata per la presidente di Expo spa e di Assolombarda Diana Bracco: «Anche la spilla l’ho fatta montare io, con l’anello di fidanzamento, ma mio marito non lo sa...». Abito vintage anche per la signora Claudia Buccellati, che porta solo orecchini e indossa una blusa di pizzo nero «che mi ha regalato anni fa la principessa Diana».
Una cosa sola sembrano insomma voler dire le sciure della Milano bene nel foyer della Scala: esibire è out. Meglio non esagerare, ed essere eleganti anche con poco. Anche se poi qualcuno come Valeria Marini e le «fedelissime» delle prime scaligere Daniela Javarone e Marinella di Capua sono molto «cariche».
E se la first lady Veronica Berlusconi sull’abito Cavalli indossa una parure di cristallo di rocca che «possiede da sempre», Katia Noventa ha al collo una cascata di ametiste che non passa inosservata, ma in mano ha una pochette Chanel vintage e l’abito l’ha «riciclato». Pur sempre un Gattinoni alta moda, lungo con scollatura di pizzo, ma «lo avevo già scelto per le riprese di Domenica In». Antonella Boralevi, in Curiel, ha completamente abolito i gioielli, come Eliana Miglio, che però porta un Blumarine argento sfavillante. Mentre Sabina Negri, al braccio di Carlo Delle Piane, sull’abito nero super scollato ha una parure di gioielli presa in prestito: «Domani restituisco tutto». Budget per niente stellare anche per Lucrezia Romani, figlia 13enne del sottosegretario alle telecomunicazioni Paolo Romani, che indossa giacca e pantaloni del brand brianzolo Brian&Berry.
Persino Stefano Gabbana gioca a fare il milanese un po’ radical chic, con un paio di occhialoni da vista neri, in cui il logo sembra cancellato: «Sono autentici Dolce&Gabbana però», scherza, e li fa vedere a tutti. E poi esibisce tre grandi rubini, che porta alle orecchie e al dito. Rossi, come il papillon che porta al collo. «Un tocco scaramantico, che ci vuole sempre». Specie di questi tempi.
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