Oro, Bmpi sta con i piccoli risparmiatori

Oro, Bmpi sta con i piccoli risparmiatori

Nel 2013, si è assistito a diverse operazioni speculative sul mercato del Comex relative a operazioni in oro finanziario. Tra queste spicca la vendita allo scoperto di 500 tonnellate (circa il 20% della estrazione mondiale annua del metallo prezioso) avvenuta il 12 aprile 2013, a mercato londinese chiuso, ma non solo: a cavallo dell'estate ci sono state altre operazioni analoghe prive di apparenti motivazioni logiche: i fondamentali dell'economia mondiale non sembraNO infatti giustificare né il calo delle quotazioni dell'oro né, tantomeno, la repentinità del loro cambiamento.
Le attuali quotazioni intorno ai 1.300 dollari l'oncia possono essere un punto di equilibrio oppure un buon punto per una ripartenza nel medio lungo termine?
«Le quotazioni sono state influenzate da operazioni speculative al ribasso e i fondamentali indicativi dello stato di salute dell'Economia mondiale, che hanno spinto ininterrottamente la corsa dell'oro negli ultimi 12 anni, sono tutt'altro che migliorati», precisa Riccardo Andriolo, presidente e amministratore delegato di Banco metalli preziosi da investimento (Bmpi), che poi aggiunge: «In questo momento, gli Usa e il Giappone sembrano avviati a uno scenario iperinflattivo per effetto delle politiche monetarie espansive poste in essere (i cosiddetti Quantitative easing), mentre in Eurolandia prevalgono politiche monetarie recessive. Tuttavia, entrambi gli scenari sono favorevoli a un rafforzamento del corso del metallo giallo che rappresenta il bene rifugio per eccellenza proprio perché è uno dei migliori strumenti per tesaurizzare il patrimonio proteggendolo dalla perdita di valore derivante dall'inflazione e, nel contempo, dalla recessione a differenza della maggior parte degli strumenti finanziari disponibili per gli investitori».
Ma come può difendersi il piccolo risparmiatore dalla volatilità del prezzo dell'oro?
«Bmpi - risponde Andriolo - si è posta il problema e ha creato un prodotto che può assistere i piccoli risparmiatori ad entrare nel mondo dell'oro fisico da investimento. Mi riferisco al PROgrammo, il primo (e, allo stato, solo) piano di accumulo in oro fisico in Italia, ovvero una serie di acquisti, temporalmente scadenzata, di una determinata quantità di Oro ovvero “Unità di accumulo” (“Uda” da 2 gr, 5 gr o 10 gr) sino al raggiungimento di una prefissata quantità utile alla trasformazione in lingotti fisici certificati ovvero “Unità di prodotto” (“Udp” da, rispettivamente, 1 oncia troy, 50 gr e 100 gr). Questo prodotto, come ormai sta diventando noto ai più, rappresenta lo strumento per la democratizzazione dell'oro consentendo (finalmente) l'accesso al mondo dell'oro fisico da investimento ai piccoli clienti retail in quanto riduce al minimo i costi di acquisto del metallo giallo prevedendo la lingottatura e la consegna dell'oro solo al raggiungimento delle Udp, con evidenti risparmi per il cliente. Ma non solo, permette di attuare il cd dollar cost averaging ovvero, frazionando gli acquisti in un lasso di tempo di circa 5 anni, consente di mediare il valore di acquisto del metallo prezioso minimizzando così i rischi connessi a un mercato caratterizzato da una maggiore volatilità.

Infatti, è noto che mediando il valore di acquisto il cliente riesce ad avere un valore di carico dell'oro sempre compreso tra il minimo e il massimo di periodo», piega sempre Andriolo il quale, a titolo esclusivamente personale, conclude con un consiglio: «Tenuto conto del fatto che riteniamo che l'attuale corso dell'oro sia legato più a manovre speculative piuttosto che inversioni di tendenza di mercato, sconsiglio di sovrappesare l'oro, che deve sempre rappresentare tra il 10 e il 20% del patrimonio dell'investitore».

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