Cronache

Un orrore la routine che divora l'amore

Caro Direttore, decisamente peggio la noia delle corna. Perché, come si sa, la noia uccide. La noia divora ogni sentimento, distrugge ogni interesse, porta al disinteresse verso l’altro, quindi al disamore e di conseguenza spinge l’uomo o la donna alla ricerca di nuove emozioni e all’inevitabile tradimento

Un orrore la routine che divora l'amore

Caro Direttore,
decisamente peggio la noia delle corna.
Perché, come si sa, la noia uccide.
La noia divora ogni sentimento, distrugge ogni interesse, porta al disinteresse verso l’altro, quindi al disamore e di conseguenza spinge l’uomo o la donna alla ricerca di nuove emozioni e all’inevitabile tradimento. La ricerca inglese che ha denunciato l’aumento dei divorzi in Gran Bretagna non dovuti all’infedeltà bensì alla noia, riflette la situazione sentimentale di molti Paesi europei, Italia inclusa.
Soprattutto in periodi come questi infatti, pervasi dalla paura per il futuro a causa dell’incertezza economica, l’affievolirsi dei sentimenti e della vitalità sessuale con il proprio partner spinge alla ricerca di nuove conferme affettive, di nuovi amori che rivitalizzino, che spazzino via le paure e che regalino una sicurezza morale che compensi appunto l’insicurezza economica.
I sentimenti, le emozioni, gli affetti danno conforto, riempiono il cuore e colmano quei vuoti dell’anima che tutti noi abbiamo a volte nel nostro io più profondo. E di quelli si è gelosi e di quelli non si riesce a fare a meno. Il tradimento sessuale non è quasi più una tragedia né per le mogli né per i mariti, viene tollerato perché considerato una distrazione, un’evasione dalla routine, e non è certo più un motivo di divorzio. Anche perché il divorzio, soprattutto nel nostro Paese, rende l’uomo povero, lo butta fuori di casa, lo denuncia all’Agenzia delle Entrate, gli apre il portafogli e gli risucchia il patrimonio, perseguitandolo e condannandolo a pagare per il resto della sua vita.
L’errore del vostro amico Osvaldo è stato quello di uscire da un matrimonio per entrare in un altro. E ricreare un’identica situazione sentimentale che aveva causato il rigetto della prima. Gli uomini lo fanno con sempre maggior frequenza, spaventati dall’idea di vivere da soli la quotidianità senza lo scudo affettivo e fattivo di una compagna della quale si è probabilmente innamorati, ma che immediatamente, con la convivenza, acquista il ruolo, il comportamento e le abitudini, anche sessuali, di una moglie, spegnendo piano piano ogni entusiasmo e riaccendendo quell’insofferenza tipica da viaggiatore errante alla ricerca di nuove emozioni. Od anche solo sensazioni forti.
«È una forma di arte e piacere» spiegava tre giorni fa ai poliziotti ignoranti in materia il teorico romano del «bondage» che è una «tecnica non finalizzata al piacere sessuale» ma con le cui corde aveva appena causato la morte per impiccagione di una ventenne nuda e quasi soffocato la sua amica, in uno squallido garage pubblico, raggiunto un pomeriggio qualunque proprio alla ricerca di quello che viene definito «orgasmo estetico» perché si gode a guardare quella costruzione artistica di funi e di corpi basculanti. Ricerca disperata di emozioni straordinarie, direte voi. No invece, è solo ricerca di vita, quella viva, perché «tutto il resto è noia» per dirla alla Califano.


E la noia, come si sa, uccide.

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