«Il presidente Formigoni dimostri che vuole fare sul serio. E dimostri soprattutto di essere davvero riformista. Come? Semplicissimo: abbandonando Forza Italia e il centrodestra e aderendo alla Margherita. Qui troverebbe i veri riformisti, uniti da una grande tradizione politico-culturale (che ricomprende quella del filone cattolico liberal-democratico e popolare) che gli dovrebbe essere cara».
A formulare la proposta è Vincenzo Ortolina, presidente del consiglio provinciale di Milano e dirigente regionale della Margherita. Una provocazione? «Solo in parte», spiega Ortolina. Il quale aggiunge: «Formigoni, negli ultimi tempi, ha lanciato più di un segnale alla nostra forza politica, parlando di unità dintenti su molti temi. Evidentemente, il governatore della Lombardia si sente a disagio fra i suoi compagni di partito e di coalizione. Ma in questa situazione risulta velleitario pensare a terze vie, come sembra adombrare il presidente della Regione».
Nei giorni scorsi, durante la presentazione del proprio programma amministrativo in consiglio regionale, il governatore lombardo ha aperto alle opposizioni, dicendosi pronto al confronto e offrendo al centrosinistra la presidenza della della Commissione Statuto.
Un invito che - allinterno dellUnione - la Margherita è stata lunica a raccogliere col proprio capogruppo Galperti e il vicepresidente del consiglio (nonché coordinatore regionale) Bonfanti.
Ortolina ha tagliato la testa al toro, offrendo la tessera della Margherita a Formigoni, risolvendo così ogni divisione. Ma difficilmente il governatore la accetterà.