Per risolvere il problema della carenza di personale e del turn over non rispettato, in futuro le aziende ospedaliere private potrebbero arrivare a coltivare da sé le nuove leve di dottori. Cioè potrebbero pagare agli studenti l’università di medicina prima di assumerli. È questa la proposta che oggi l’assessore regionale alla Sanità Luciano Bresciani lancerà ai presidi di facoltà, riuniti attorno al tavolo del Pirellone per studiare come risolvere il problema della carenza di personale in corsia. Entro il 2015 infatti la Lombardia perderà almeno 7.600 medici, in pratica 2 su 5 di quelli in servizio. E il numero chiuso alle facoltà di Medicina non aiuta certo a rimpinguare le fila dei camici bianchi. Per questo bisogna correre ai ripari.
«Senza escludere la possibilità - propone Bresciani - di valutare azioni coraggiose o rivoluzionarie, come l’abolizione del numero chiuso». Se non abolirlo, almeno creare strade alternative. Già la regione Lombardia ha chiesto di aumentare da 750 a 1.277 i posti per gli specializzandi."Gli ospedali privati paghino l’università ai loro futuri medici"
Entro il 2015 la regione perderà due dottori su 5. L’assessore Bresciani lancia un’idea e chiede di abolire il numero chiuso all’università
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