Ossessionati dalla pressione, casi in aumento

Secondo gli specialisti il sette per cento degli italiani se la misurano più volte al giorno senza motivo

È la prima cosa che fanno la mattina quando si alzano. Ma non contenti, ripetono l’operazione più volte al giorno, come un rito maniacale. Sono gli italiani affetti da una nuova sindrome: l’ossessione da pressione. Non quella che spinge a dare il massimo sul lavoro, ma la pressione sanguigna. Sette italiani su 100 ne sono ossessionati, così la controllano in ogni momento.
Lo rivela uno studio presentato ieri durante il XVII Congresso della Società europea dell’ipertensione che ha tracciato le caratteristiche di questa nuova tipologia di paziente. Nell’anno delle pari opportunità, questa sindrome colpisce indiscriminatamente gli uomini e le donne, i giovani come gli anziani. Tutti sono esposti al contagio, soprattutto chi vive a contatto con una persona già colpita dalla fissazione. «L’ossessione da pressione ci preoccupa - ha dichiarato il presidente del Congresso milanese Giuseppe Mancia - perché queste persone entrano in una spirale pericolosa». Chi usa lo sfignomanometro (lo strumento per misurare la pressione, ndr) quanto il cellulare, infatti, nella maggior parte dei casi è destinato ad abusarne sempre di più. «Lo stress che questa sindrome comporta - spiega Mancia - è un elemento che favorisce la crescita dei livelli della pressione». E quando ciò non accade, i maniaci non si danno pace. Spesso si tratta di soggetti sani che non si fidano del verdetto che li dichiara tali e quindi misurano nuovamente la pressione per verificare il dato, ancora una volta. Chiaro che se emerge una leggera anomalia, allora l’ossessione diventa ancora più frenetica. «La misurazione a casa è comunque molto importante - precisa Mancia -, l’importante è seguire le linee guida». Quali? Fondamentale utilizzare sempre gli strumenti omologati, preferibile misurarla al mattino prima di aver preso eventuali farmaci, ideale farlo non più di due volte la settimana.
Per gli ipertesi, quelli veri non gli ossessionati, dal congresso arriva una notizia positiva. «Potranno usare il viagra», ha annunciato Mancia, in seguito a un’indagine condotta dall’università Bicocca con la Columbia University e all’Università del Texas e di Pert.

La pillola azzurra quindi, potrà dare una mano a tutti quegli uomini con problemi della sfera sessuale che già assumono farmaci contro l’ipertensione. Settanta uomini ogni 100 ipertesi che, questa sera, potranno festeggiare sotto le coperte.

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