Ostinati, geniali e minuziosi: una dinastia da «manuale»

Ulrico Hoepli, il fondatore della dinastia, nasce nel 1847 a Tuttwil, in Svizzera. A 15 anni comincia un apprendistato librario che lo porta a Zurigo, Magonza, Trieste, Breslavia, in Egitto e infine a Milano, dove giunge nel 1870. Qui rileva la libreria di Theodor Laengner, in Galleria De Cristoforis, e fonda la casa editrice che nel 1875 pubblica con successo il Manuale del tintore di R. Lepetit e poi nel 1877 il Manuale dell’Ingegnere, longseller oggi alla 84esima edizione. Quando Ulrico Hoepli nel 1921 festeggia il mezzo secolo di vita editoriale, la casa editrice è tra le prime in Italia. Al fondatore, nel ’35, succede il nipote Carlo Hoepli (1879-1972) che dà un nuovo impulso all’azienda con la pubblicazioni di autori come Arnheim, Berenson, Guenon, Tucci. La seconda guerra mondiale però provoca danni gravissimi alla casa editrice che vede distrutto magazzino e libreria. Nel ’45 il trasferimento in corso Matteotti dove Carlo Hoepli, affiancato dal figlio Ulrico (1906-2003) ricostruisce con pazienza il catalogo tecnico e scientifico. Nel ’58, simbolo dell’avvenuta ricostruzione, è l’inaugurazione dell’odierna sede di via Hoepli 5, tra il Duomo e la Scala, progettata dagli architetti Figini e Pollini. In azienda dagli anni ’60 entra anche il figlio di Ulrico, Ulrico Carlo.

La casa editrice continua a puntare sul settore tecnico-scientifico (manualistica, scolastica, informatica, dizionari), mentre la libreria, situata su sei piani, con un assortimento di 500mila libri italiani e stranieri e un attivissimo sito per l’acquisto online (www.hoepli.it), è tra le più grandi d’Europa.

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