Cronache

Otto miglia (di meduse) sopra il mare

Otto miglia (di meduse) sopra il mare

Il pilota della marina militare francese ai comandi di un Bregut Atlantique da ricognizione, in volo a circa 20 miglia a nord della Giraglia (al largo della Corsica) prima l’ha scambiata per un chiazza di petrolio, ha avvisato la sua base di Tolone e qualche ora dopo una motovedetta è partita da Saint Florent per vedere cosa fosse. Non erano idrocarburi. Ma un enorme colonia di meduse lunga almeno 8 miglia e larga dai 10 ai 100 metri. Si tratta di un avvistamento eccezionale per il numero, non certo per la varietà: le meduse sono infatti le cosiddette barchette di San Pietro (il nome scientifico velella-velella), meduse piccole con un diametro oscillante tra i 2 e 7 centimetri, trasparenti e con i riflessi azzurri e verdi. Proprio per questa nuova caratteristica di colore possono sembrare chiazze di petrolio. Il problema però non sono le meduse, ma i venti che da alcuni giorni spirano in quella zona, venti da sud che, se dovesssero proseguire per altri due o tre giorni comporterebbero uno spiaggiamento sulle coste di ponente e di levante della Liguria e di parte del Versilia. Con i probabili danni che ciò comporterebbe per il turismo a stagione appena iniziata. Del resto, come spiegano alcuni biologi dell’Università di Genova, qualsiasi cosa accadesse creerebbe difficoltà a qualcuno. Se, infatti, il vento dovesse girare a tramontana sarebbero le coste della Corsica e della Sardegna ad essere invase dalle medusa.

Il centro scientifico dell’ Acquario di Genova ha deciso di studiare a fondo il problema.

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