Otto persone su dieci promuovono a pieni voti le aziende ospedaliere private della Lombardia. È quanto emerge dal quinto rapporto Aiop (associazione italiana ospedalità privata) sugli ospedali Lombardi. La ricerca, svolta su un campione di 4.160 persone, intervistate in tutta Italia, dimostra che i pazienti non fanno caso al fatto che un ospedale sia pubblico o privato. Ciò che conta per loro è la qualità delle prestazioni. Gli ospedali lombardi, per il sesto anno consecutivo, risultano quelli che più attraggono pazienti da altre regioni: 200mila nel 2006. Soprattutto per interventi al cuore. «Nel corso degli ultimi cinque anni - conferma il presidente dell'Aipo, Gabriele Pelissero - il numero dei pazienti lombardi operati in cardiochirurgia è rimasto sostanzialmente stabile, con circa 1.200 interventi per un milione di abitanti, ma con un miglioramento dell'attività extraregionale». A tessere le lodi del sistema sanitario lombardo è lo stesso presidente regionale, Roberto Formigoni: «Siamo a dieci anni dall'entrata in vigore della legge 31 - spiega -. L'abbiamo aggiornata e modificata ma le scelte di allora hanno permesso di costituire un sistema sanitario dove il privato non soffoca il pubblico ma contribuisce a farlo crescere grazie a una collaborazione virtuosa.
L'alleanza tra pubblico e privato ha permesso innovazioni nella ricerca e nell'edilizia: dal 1995 ad oggi, con 3,5 miliardi di euro, sono 532 i cantieri aperti per la sanità e si sta lavorando per la costruzione di undici ospedali».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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