I boschi si vestono di rosso e arancione, un patchwork come quello sferruzzato dalle nonne sulle seggiole a dondolo dei negozi di antiquariato e dei garage sale. Anche gli alci si fermano talvolta ad ammirare incantati il foliage. Ma qui, nel Quebec dei laghi azzurri e delle foreste infinite, questo primo scorcio di autunno in cui le foglie degli aceri cambiano colore per effetto dello sbalzo climatico tra notti gelide e pomeriggi quasi estivi, lo chiamano indian summer: gli indiani, saggi conoscitori di queste terre, infatti, ne approfittavano per levare le tende e spostarsi a sud. E' un viaggio romantico quello alla scoperta del foliage, ritmato dal battito d'ali delle oche che risalgono il fiume San Lorenzo. Un viaggio accompagnato dal sapore di sidro: lo sciroppo d'acero, il nettare dei boschi come lo chiamano qui, spalmato sul pane caldo si spande in circolo dalle case intorno a Mont Orford. La prima tappa del foliage, in cui ammirare questo «falò» di colori, si percorre in
gondola. Così vengono chiamate dai quebecois le seggiovie che consentono di salire sulla vetta della montagna e immergersi nel mare autunnale delle foglie di acero. Ai piedi di Mont Orford, intanto, giovani scultori «fanno spuntare» gufi e aquile dalla pietra grigia e intagliano il legno, mentre i bambini incidono facce nelle zucche di halloween. Anche a Mont Gleason, nel Bois de Francs, la regione del Quebec che più assomiglia alla Toscana per i suoi dolci declivi, gli aceri sembrano un lenzuolo ondeggiante per la brezza che fa il solletico ai rami. E si ode il ticchettio testardo dei picchi dai ciuffi rossi, e l'ululato di qualche coyote. A Warwick, prima di raggiungere la stazione sciistica di Mont Gleason (gli skilift sono stati eccezionalmente aperti proprio per godere il foliage), c'è una pittoresca Maison des fromages: cinque donne amanti della buona cucina sciolgono il valbert, il blue d'elizabeth e la sauvagine, ovvero i formaggi più prelibati del Quebec in una fonduta celestiale. Forse anche per merito della fisarmonica suonata dall'unico uomo ammesso in questo cottage in legno, e del vin de glace prodotto con le uve raccolte in inverno, quando i chicchi sono gelati.
Nel vicino Mauricie l'indian summer fa quasi girare la testa: il rosso e l'arancione sono intensissimi, ma anche il giallo ocra e si specchiano nei 17 mila laghi di questa terra di boscaioli in cui si viene accolti da anziani cantastorie come allo splendido Sacocomie Lodge di Saint Alexis des Monts, tutto realizzato con legno d'acero. Quando non si sorvola la foresta con l'idrovolante o si pagaia, ci si può far accompagnare in avventurose passeggiate in cui imparare a riconoscere le piante medicinali, a fare il pane filamentoso degli indiani, accendendo un fuoco dentro le capanne. E a osservare - ma a distanza di sicurezza - gli orsi bruni che all'imbrunire lasciano le loro tane per uscire in cerca di cibo.
La strada verso Mont Treblant attraversa boschi da cartolina e incontra pompe di benzina che ricordano spot di famose bevande gassate, e villaggi in cui si sono inventati festival ed esposizioni di foglie raccolte dai bambini, come Mandelville, dove ci sono take away di burger e patatine verniciati di rosso a forma di scatole di fiammiferi. Ti siedi gomito a gomito con i tagliaboschi e staresti a sentire per ore l'accento yankee mescolarsi col dolce danzare delle consonanti francesi appresso. Sulla cima del Mont Treblant, a quota 850 metri, si vive proprio l'apoteosi del foliage: la vista spazia su un mare infinito di colori pastello, rosso, giallo, arancione, marrone, verde. Un incendio di colori che fa passare la paura per le vertigini e per i balzi della seggiovia, che qualche quebecois buontempone brindando con i calici fa ballare. Del resto, il Quebec, è un posto di gente bizzarra. Prendete ad esempio gli arzilli vecchietti che nel villaggio di Saint Louis de Blandford si sono inventati tour in trattore tra i campi di cranberries, mirtilli rossi dolcissimi che galleggiano nei campi allagati. Un altro rosso in cui è dolce «naufragrar» nell'estate indiana del Quebec.
Si può volare in Quebec con Airtransat da Roma a Montreal (www.airtransat.it). Per soggiornare nel Parc du Mont Orford, sono ottimi l'Auberge 4 saisons (4940 Chemin du Parc, Orford tel.819.8681110).
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.