Hanno curato 820 animali dallinizio dellanno al Centro Wwf di Vanzago. Tra i «baby pazienti» questestate ci sono anche quattro volpi, rimaste senza genitori. «Per loro, come per altri - spiega Andrea Longo, il direttore del centro - è importante evitare limprinting umano, che non gli permetterebbe poi di sopravvivere in natura».
Molti gli animali con traumi, dagli sparvieri ai merli, ai rondoni. Numerosi anche i giovani caprioli, «che spesso vengono portati da privati che pensano siano stati abbandonati dalla madre - spiega Longo - mentre magari questa non si avvicina a causa della presenza delluomo».
Dalle volpi ai caprioli, ma anche baby civette, barbagianni e gufi. Ci sono anche loro tra le migliaia di piccoli pazienti accolti ogni anno 24 ore su 24 dai Centri di recupero fauna selvatica sparsi per lItalia. Destate questi «pronto soccorso» per animali lavorano senza sosta. Lobiettivo è reintrodurli in natura.
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