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Dito a scatto: gonfiore, indolenzimento, difficoltà di movimento sono tra i segnali a cui prestare attenzione

La patologia che interessa i tendini flessori è molto diffusa: quando non si risolve occorre intervenire chirurgicamente

Dito a scatto, sintomi e terapia dopo i 60 anni

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Dito a scatto, sintomi e terapia dopo i 60 anni

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Tenosinovite stenosante dei tendini flessori. È questo il nome scientifico della patologia nota ai più come “dito a scatto”.

Si tratta di una forma di tendinite che interessa le dita. In poche parole, i tendini, per assolvere adeguatamente alla loro funzione, devono poter scorrere fluidamente in un “tunnel”, il canale osteo fibroso detto canale digitale.

Quando le pulegge entro le quali passa il tendine diventano troppo spesse, si restringono e quindi rendono arduo il movimento tendineo (o il tendine si ingrandisce, ad esempio per infiammazione e gonfiore), ecco che il dito “scatta”.

A volte il dito rimane piegato e non si riesce più a distenderlo. Talvolta tale situazione è così grave che non si è in grado di raddrizzarlo nemmeno con l’aiuto dell’altra mano.

Chi colpisce la tenosinovite stenosante dei tendini flessori e perchè

La patologia è molto frequente e può colpire persone di qualsiasi età, inclusi i bambini anche molto piccoli (in questo caso il disturbo è dovuto essenzialmente ad una ristrettezza congenita del canale digitale).

Certamente però l’avanzare dell’età non giova. Con l’invecchiamento possono avvenire diversi cambiamenti e insorgere vari disturbi a carico proprio della mano.

La tenosinovite stenosante infatti può essere determinata, oltre che da un uso faticoso della mano e da traumi, anche da patologie reumatiche, che colpiscono prevalentemente soggetti tra i 40 e i 60 anni (soprattutto donne), dal diabete, dall’artrite e da malattie tiroidee.

I sintomi del dito a scatto

Tra le manifestazioni della patologia vi sono:

  • gonfiore del dito;
  • indolenzimento alla base;
  • a volte si può trovare un nodulo alla base del dito;
  • dolore che può estendersi anche fino al polso;
  • limitazione articolare con difficoltà di movimento o, nei casi più gravi, impossibilità di estendere il dito.

Le terapie

Il trattamento del dito a scatto si basa sull’utilizzo di farmaci antinfiammatori, ma si può ricorrere anche a cure di tipo fisico - fisiatrico come le onde d’urto focalizzate o la fisioterapia.

Se la situazione non migliora o si protrae, si deve intervenire chirurgicamente: l’intervento è mini-invasivo e molto veloce.

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