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Trasferirsi in pensione: perché scegliere il Messico

Il Messico rappresenta uno dei Paesi ideali per un trasferimento raggiunta la pensione: dal basso costo della vita alle bellezze naturali, ecco tutti i vantaggi

Trasferirsi in pensione: perché scegliere il Messico

Il Messico rappresenta uno dei Paesi più gettonati dove trasferirsi raggiunta la pensione. La nazione, situata tra gli oceani Atlantico e Pacifico, offre infatti località suggestive: dalla capitale Città del Messic, fino alle turistiche Cancun - che rappresenta l’approdo aereo nella zona di Riviera Maya, molto amata dai turisti europei europei - e Acapulco, ma anche realtà metropolitane come Guadalajara o Tijuana, o più piccole come Playa del Carmen o Isla Mujeres. Un vero e proprio paradiso per gli over 60, che potrebbero gradire le caratteristiche suggestive di questo Paese.

Perché trasferirsi in Messico dopo la pensione

Il Messico è un Paese dai mille vantaggi, sempre più gettonato dagli over 60 desiderosi di godersi la pensione nei pressi di paradisi naturali, risparmiando rispetto all'Italia. Dal basso costo della vita alla cucina, dalla storia alla cultura, questa nazione saprà stupire e fare innamorare. E sebbene alcune aree siano soggette a catastrofi naturali, per via della singolare conformazione del territorio, la nazione ha da tempo adottato misure di sicurezza con edifici costruiti ad hoc e una popolazione molto preparata.

Il clima caldo-umido del Messico

Una spiaggia di Cancun

Il Messico si trova tutto sommato in una zona climatica temperato-tropicale, dove le temperature virano verso il caldo-umido. Quindi è l’ideale per coloro che vogliono vivere in un eterno settembre, con delle belle giornate di sole, le maniche corte e la possibilità di escursioni, pic nic all’aria aperta e gite al mare o in montagna in qualsiasi momento dell’anno. È però sconsigliato a chi soffre di forti reumatismi.

Il basso costo della vita in Messico

L’economia messicana rappresenta un unicum a livello mondiale. Gran parte del Pil del Messico si fonda sui trasferimenti di denaro che gli emigranti inviano alle proprie famiglie, ma anche su un turismo in forte ascesa. In Messico tuttavia i salari medi non sono molto alti - tranne che per gli insegnanti, che possiedono un forte sindacato.

Data la vocazione turistica, tantissimi lavoratori sono impiegati nella ricezione, per cui il costo della vita è più basso che in Italia, dato che è commisurato agli stipendi delle classi sociali a reddito medio-basso. Questo significa che anche con una pensione da 800 euro al mese si può vivere molto bene in Messico, tanto più che il cambio con il peso, la moneta lì in uso, è molto vantaggioso.

Cosa scoprire in Messico

Margarita, cocktail messicano

Vivere in Messico significa immergersi nelle caratteristiche identitarie del Paese, il che si traduce soprattutto in:

  • beni culturali: si va dalle strutture piramidali maya alle espressioni più moderne, tra le quali è impossibile non nominare la Casa Azul, la casa-museo di Frida Kahlo;
  • gastronomia: la cucina del Messico è ricca di carboidrati complessi, grazie all’utilizzo in cucina del mais, ma si fa anche ampio uso di carne preparata in vari modi, soprattutto con l’aiuto di spezie e del mole, una salsa di peperoncini declinata in diverse varianti (per esempio esiste il mole al cacao);
  • balli: i balli latino-americani hanno il loro cuore in Messico, ed è qui che il folklore, le tradizioni popolari e la movida si fondono insieme attraverso un’attività fisica che risulta anche dilettevole;
  • natura: in questo Paese si può ammirare tantissimo verde e si cerca di tutelarlo oltre ogni cosa, tanto che si stima che solo il 5% dell’architettura Maya sia nota e fruibile, il resto è avvolto nel fitto delle foreste;
  • attività all'aperto: dalle escursioni al trekking, fino alle attività acquatiche tra cui le immersioni nei cenote, specchi d'acqua sotterranei decisamente suggestivi.

Messico, il “Paese dell’amore”

Piramide messicana

Chi ha respirato la polvere delle strade del Messico - scrisse una volta Malcolm Lowry - non troverà più pace in nessun altro Paese”. Perché il Messico è il Paese dell’amore nel senso più ampio del termine, la nazione della fratellanza in cui i discendenti dei nativi autoctoni e i discendenti dei conquistatori europei vivono oggi in armonia, lavorano gli uni accanto agli altri, danno vita a famiglie, amicizie e amori:a secoli di distanza dall’orrore della Conquista, le differenze tra loro non esistono più.

Ma questo non significa che l’identità culturale non sia fortissima in Messico. Ed è un’identità fatta di colori, di folklore, di rispetto per la vita ultraterrena - il primo Dias de Muertos in terra messicana non si scorda mai - di buon cibo, di balli allegri e canzoni tristi.

Un’identità forte, costruita attraverso un substrato Maya su cui si sono innestate contaminazioni europee, ma senza tradire ciò che era stato prima. Anche il politeismo, rapidamente sostituito dal Cristianesimo, è rimasto in qualche forma, tramutato in amore e rispetto verso la natura, la Terra.

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