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Padovese Domani i funerali in Duomo del vescovo ucciso in Turchia

Molti milanesi in preghiera davanti alla bara di monsignor Luigi Padovese, il vicario apostolico dell’Anatolia ucciso lo scorso tre giugno in Turchia. I funerali saranno celebrati domani mattina alle 10 e 30 in Duomo dal cardinale Dionigi Tettamanzi e, nell’attesa delle esequie, rimarrà aperta fino a questa sera la camera ardente, allestita presso il convento dei frati cappuccini di viale Piave, l’ordine religioso da cui proveniva monsignor Padovese. Per i funerali sono attesi in cattedrale quaranta vescovi provenienti da tutta Europa e duecento sacerdoti. L’arcivescovo, legato a monsignor Padovese da un lungo e consolidato rapporto di amicizia, ha invitato tutti i parroci a ricordare monsignor Padovese nelle Messe e ha invitato i fedeli a partecipare numerosi ai funerali. Nato a Milano il 31 marzo del 1947, Padovese era entrato diciottenne tra i frati cappuccini e a trentatré anni era stato ordinato sacerdote. Il 5 febbraio del 2010, nell’anniversario dell’uccisione di don Andrea Santoro, assassinato in Turchia, lo aveva ricordato con toni solenni: «Mi piace rilevare che sia stato ucciso come simbolo, come realtà di sacerdote cattolico.

Non è stata uccisa soltanto la persona, ma si è voluto colpire il simbolo che la persona rappresentava: ricordarlo in questo momento, all’interno dell’anno dedicato ai sacerdoti, è quanto mai significativo, per ricordare a tutti noi che la sequela di Cristo può arrivare anche all’offerta del proprio sangue». Parole che si sono rivelate tristemente profetiche per la stessa vita di monsignor Padovese.

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