Dopo lennesima sollecitazione, Luigi Pagano chiede «certezze». Il capo del Dipartimento per lamministrazione penitenziaria lombarda, dopo la visita al carcere di San Vittore del cardinale Dionigi Tettamanzi, domanda che «si faccia in fretta a decidere sullamnistia, in un senso o nellaltro».
Il problema, secondo Pagano, è che «non si alimentino illusioni». «Noi - ha aggiunto - lavoriamo per il reinserimento a pieno titolo del reo nella società. È il compito che la legge ci conferisce». Ma «sullo strumento di questo inserimento nella società è compito del Parlamento decidere».
Sono i numeri del sistema carcerario lombardo a invocare urgenza. Nella regione, infatti, ci sono 8.800 detenuti, mentre sono soltanto 4.500 gli agenti di polizia penitenziaria. Solo San Vittore ospita 1.500 carcerati, a fronte di una capienza di 800, custoditi da 900 agenti.
Non solo, perché allinterno vivono anche sette bambini di età compresa tra i cinque mesi e i tre anni, insieme alle madri.
E sono questi i motivi per cui, secondo Pagano, «è necessario fare presto». «Desidero sottolineare la civile compostezza dei detenuti questa mattina (che, in occasione della visita del cardinale Tettamanzi, hanno chiesto a gran voce che la questione dellindulto e dellamnistia venga affrontata dalle Istituzioni, ndr). Non temo disordini nellaccezione comune del termine, ma temo leffetto di una decisione tardiva sui singoli detenuti».
«È motivo di speranza - ha concluso - la decisione della seduta straordinaria del Parlamento per il giorno 27, ma intanto nelle carceri si sta male per il sovraffollamento, una realtà con cui ci confrontiamo ogni giorno. Lo stato di incertezza non fa che peggiorare il tormento dellattesa e della speranza».
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