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Pakistan, razzo su funerale: 83 morti

Strage a Shobikhel, nel Waziristan meridionale. Un drone americano ha lanciato un razzo su persone riunite per rendere l’estremo saluto al capo talebano Khozhwali. Le vittime sono almeno 83, decine i feriti

Pakistan, razzo su funerale: 83 morti

Islamabad - A meno di due mesi dalle molte vittime civili causate per errore in un attacco alla località afghana di Farah, gli Stati Uniti si trovano di fronte ad un nuovo simile incidente per il lancio ieri di un razzo da parte di un velivolo senza pilota (drone) su persone riunite per un funerale nel Waziristan meridionale, con un bilancio di almeno 83 morti.

Strage al funerale Secondo fonti locali circa 200 persone si erano radunate a Shobikhel, villaggio natale del comandante talebano radicale Baitullah Mehsud, per rendere l’estremo saluto a un capo talebano, di nome Khozhwali, ucciso da un razzo lanciato da un drone in mattinata. Mentre era in corso la cerimonia, un secondo drone ha sparato due razzi che hanno causato 83 morti e ferito altre decine di persone. Da due settimane si sono intensificate le operazioni aeree statunitensi e le incursioni delle forze di sicurezza pachistane sul Waziristan meridionale, turbolenta regione tribale al confine con l’Afghanistan, dove si troverebbero le basi più importanti di Mehsud, considerato vicino ad Al Qaeda.

Alla ricerca dell'obiettivo Nei giorni scorsi, si è appreso, alcuni dei razzi avrebbero centrato il quartier generale di due capi talebani radicali: il pachistano Qari Hussain e l’afghano Sangeen, che sarebbero stati uccisi. Da tempo i droni Usa operano nella zona di frontiera fra Pakistan e Afghanistan, con azioni che hanno colpito molti obiettivi strategici dei talebani, ma che spesso hanno causato vittime fra la popolazione, creando gravi problemi al governo del presidente Asif Ali Zardari.

Questo ennesimo incidente, che coinvolge civili, avviene ad appena tre giorni dalla prima ammissione ufficiale da parte di Washington di un errore nell’uso dei droni in un massacro avvenuto il 4 maggio a Farah, in Afghanistan.

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