Al Palatiziano il «karate-day»

Sportivamente parlando pare che su Roma, in questi ultimi tempi, splenda sempre il sole: la recente scelta della capitale come candidata italiana alle Olimpiadi 2020, il possibile sbarco della Formula Uno. Ma nei giorni immediatamente precedente la decisione del Coni, gli amanti del karate hanno avuto un altro motivo per gioire: la tenuta a battesimo da parte del sindaco Alemanno e dell’assessore allo Sport Alessandro Cochi degli Internazionali d’Italia, assenti da vent’anni dalla capitale. Evento che ha aperto i battenti ieri con le gare di kata (una sorta di combattimento «virtuale») e che proseguirà oggi con quelle di combattimento «vero e proprio» (il kumite) al Palazzetto dello Sport di viale Tiziano, fortemente voluto dalla Federazione italiana di Karate (una giovane federazione che si va sempre più affermando nello scenario dello sport italiano), sotto l’egida della Wukf (World Union of Karate Federations). Uno sport, il karate, che ha fatto il suo ingresso in Italia negli anni Settanta e che oggi conta numerosi praticanti e appassionati.

I quali oggi (dalle 9) potranno assistere alla grande manifestazione, per dirla con Cochi, «di una disciplina che rappresenta a tutti gli effetti una filosofia». Che consente pure di valorizzare strutture sportive della città come il Palazzetto di viale Tiziano usato solo per basket e pallavolo. Il giusto modus operandi in vista del 2020.

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