Palazzi come purificatori d'aria grazie a "pennellate" antismog

Nuova tecnologia: la finitura disgrega le molecole e le rende innocue

Palazzi come purificatori d'aria grazie a "pennellate" antismog

Sfruttare le facciate dei palazzi per abbattere l'inquinamento delle città. Ora si può fare. È stata presentata ieri a Milano una nuova «finitura» che permette di abbattere gli agenti inquinanti dell'aria anche fino all'80 per cento. In questo modo sono gli stessi palazzi a diventare dei giganteschi purificatori d'aria. Non è fantascienza, ma scienza, chimica per l'esattezza, reale, parecchio concreta e soprattutto applicabile già da oggi. E anche facile da usare: utilizza una tecnologia innovativa che sfrutta la «fotocalisi», una reazione attivata dalla luce del sole che rende innocui gli agenti inquinanti.

La nuova tecnologia si chiama «FNnno» ed è stata presentata ieri in Confcommercio durante l'iniziativa «Milano Smart» organizzata dall'azienda 2GNanotech con AssICC, l'Associazione italiana commercio chimico.

«Funziona esattamente come la fotosintesi clorofilliana, quando l'inquinante va a contatto con la finitura con cui sono stati trattate le facciate dei palazzi, si scatena una reazione che distrugge le molecole di inquinanti trasformandole in molecole semplici e soprattutto innocue per la salute dell'uomo», ha spiegato Franco Gianturco presidente dell'azienda. Per chi pensa che un solo palazzo pennellato con l'innovativa «finitura» sia solo una goccia inutile in un mare, la risposta è arrivata dallo scienziato che ha sviluppato la tecnologia: «Si verrebbe a creare un effetto canyon con benefici per tutta la via ha spiegato». Per far toccare con mano e vedere come funziona ieri fuori da Palazzo Castiglioni, la sede di Confcommercio Milano in corso Venezia, è stata fatta anche una dimostrazione pratica con un laboratorio mobile (nella foto). È stato creato un plastico del Duomo che sono stati trattati sulle superficie con la nuova tecnologia. E le centraline hanno registrato una riduzione dell'inquinamento del 60 per cento.

«La chimica sarà uno dei settori trainanti dell'economia circolare e giocherà un ruolo determinante in molteplici settori», ha fatto notare Mauro Coldani presidente di AssiCC.

SCop

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