Alan Kurdi chiama, Orlando risponde: "Palermo porto aperto"

Il sindaco di Palermo Leoluca Orlando risponde ancora una volta all'appello lanciato dalle Ong. E chiede al premier Giuseppe Conte di far sbarcare i migranti della Alan Kurdi a Palermo

Alan Kurdi chiama, Orlando risponde: "Palermo porto aperto"

"È urgente assegnare un porto sicuro di sbarco a Ocean Viking e Alan Kurdi nel quadro di un sistema di ricerca e soccorso giusto, automatico e condiviso che tuteli i diritti delle persone che attraversano il Mediterraneo". Lo scrive su Twitter Amnesty Italia. All'appello di Amnesty risponde ancora una volta il sindaco di Palermo Leoluca Orlando.

"Palermo è un porto sicuro. Qui la nave Mare Jonio di Mediterranea Saving Humans è di casa. L'imbarcazione batte bandiera italiana ma simbolicamente ha issato a bordo anche la bandiera della città di Palermo. Da noi tutte le organizzazioni che salvano vite umane con le loro navi sono i benvenuti". Ha detto il sindaco Orlando intervenendo ad Amburgo a un incontro con la stampa per la costituzione del cartello "United4Rescue-Gemeinsam Retten!". "Chiedo - ha aggiunto Orlando - al presidente del Consiglio dei ministri Giuseppe Conte di intervenire per garantire lo sbarco immediato di migranti in emergenza a Palermo". Immediata la risposta della Sea Eye che scrive: "Caro Orlando, grazie per la solidarietà! Ci avviamo verso il porto di Palermo.

Il cartello si rivolge all'Europa affinché si rispetti "il diritto al salvataggio in mare", "contro la criminalizzazione dei salvataggi" e chiede corridoi umanitari per i migranti. Sulla nave-chiesa presente anche il vescovo Heinrich Bedford-Strohm. "Quando le persone sono in pericolo di vita - ha detto il vescovo - bisogna aiutarle". La conferenza stampa si è tenuta sulla nave-chiesa Schiffskirche nel porto antico di Amburgo. Il sindaco di Palermo ha inoltre ribadito il proprio pieno sostegno a "United4Rescue", evidenziando che farà "di tutto per garantire che vengano raccolte quante più donazioni possibili".

L'iniziativa verrà "ovviamente sostenuta" dalla città di Palermo - spiega ancora il primo cittadino - "anche economicamente". Nel capoluogo della Sicilia, ha proseguito Orlando, la nave di "United4Rescue" avrà "sempre un porto sicuro, sarà la benvenuta". Intanto, secondo il sindaco di Palermo, "troppo pochi migranti raggiungono le coste dell'Europa e della Sicilia". Inoltre, la Libia si è "ormai trasformata in una prigione a cielo aperto, dove i profughi vivono da detenuti in condizioni terribili e nelle mani di organizzazioni che ricevono finanziamenti da Stati dell'Ue".

All'iniziativa partecipano, tra gli altri, la Chiesa evangelica tedesca, diverse città, comuni e associazioni della Germania, l'organizzazione non governative Medici senza frontiere (Msf) e l'ong tedesca Sea Watch. L'obiettivo dell'iniziativa è raccogliere i fondi per inviare nel Mediterraneo una nuova nave che svolga operazioni di soccorso dei migranti. L'unità sarebbe gestita da Sea Watch e dovrebbe essere operativa nella primavera del 2020. In un'intervista al settimanale "Die Zeit", Orlando ha spiegato che Palermo ha aderito a "United4Rescue" perchè "questa alleanza rappresenta la mia visione e la visione della mia città".

I migranti, ha proseguito Orlando, "sono persone, dobbiamo rispettare i loro diritti umani, proteggere il loro diritto alla vita: questo è ciò che vogliamo dire con questa alleanza, e questa è la nostra missione come città". Il primo cittadino di Palermo si è detto quindi "sicuro che altre città si uniranno" a "United4Rescu". A tal riguardo, Orlando ha affermato: "Ne stiamo discutendo nel Parlamento mondiale dei sindaci all'Aia".

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