Cronaca locale

Così è morta Ana: le immagini inchiodano l'uomo

Omicidio della giovane donna rumena. Domani l'udienza di convalida del presunto assassino. Antonino Borgia ha confessato durante l'interrogatorio di avere ucciso l'amante che aspettava un figlio, ma rivela che la donna chiedeva sempre soldi

La telecamere di videosorveglianza registrano la lite tra i due amanti
La telecamere di videosorveglianza registrano la lite tra i due amanti

Si terrà domani l'udienza di convalida di Antonino Borgia, l'imprenditore cinquantenne arrestato ieri mattina con l'accusa di avere ucciso nel palermitano, a colpi di bastone e a coltellate, Ana Maria Di Piazza, di 30 anni. Sempre domani la Procura conferirà l'incarico al medico legale per l'autopsia sul cadavere della giovane uccisa. L'esame sarà eseguito all'istituto di medicina legale del Policlinico. La giovane, come emerge anche da un audio del video registrato da una abitazione nei presi del luogo del'omicidio, aspettava un bambino dal suo assassino. La vittima lascia un bambino di 11 anni avuto in una relazione precedente con un tunisino. Per il giorno dei funerali il sindaco di Giardinello, in provincia di Palermo, Antonio De Luca ha proclamato il lutto cittadino. Il corpo della vittima è stato ritrovato nelle campagne tra Balestrate e Partinico, lungo la statale 113.

C'è una ricostruzione minuziosa da fare ed è affidata alle telecamere di videosorveglianza di una villa adiacente a quella di Borgia. Le telecamere hanno ripreso le ore precedenti al delitto. È stato lo stesso imprenditore, poi, a confessare ai carabinieri di avere ucciso la donna. Lei, secondo il racconto dell'uomo, dopo avergli detto di aspettare un figlio, gli avrebbe anche chiesto dei soldi. A quel punto lui l'ha colpita, con un coltello e con un bastone, fino a ucciderla. La scena dell'inseguimento sarebbe stata ripresa dalle telecamere di un sistema di videosorveglianza si sente la donna che urla,"Ma che fai aspettiamo un bambino, io ti amo". La lite è avvenuta alle prime ore del mattino, i due litigano nella villetta di campagna. Lei chiede soldi, lui reagisce colpendola con un coltello. Poi le promette di accompagnarla in ospedale. Sono le otto e i due sono nei pressi del ponte dell’autostrada all’altezza di Partinico. Qui riprendono a litigare. Ana apre lo sportello e tenta di fuggire. Due donne di Alcamo, colleghe di lavoro, erano in auto e assistono alla scena. Agli investigatori raccontano di aver visto una ragazza "col volto insanguinato e i pantaloni strappati". La loro denuncia sarà la chiave dell'enigma. Intanto Borgia, come se nulla fosse, dopo pranzo va dal barbiere. Nello stesso pomeriggio si presenta un uomo in caserma per riferire di avere visto in alcune riprese del sistema di videosorveglianza della sua abitazione in campagna a Balestrate la scena di un'aggressione. "Quella donna è scesa da un furgone bianco con delle scritte verdi. Stava scappando dall'uomo che è sceso e l'ha raggiunta". Consegna la scheda ai carabinieri che ricostruiscono la lite.
Nel pomeriggio sono le 18.30 qualcuno vede il furgone e riconosce nelle scritte la pubblicità di una azienda di manutenzione per piscine. I carabinieri acquisiscono le immagini videosorveglianza: il furgone si vede passare, oltrepassa una rotonda e spunta ben visibile davanti l'occhio di una telecamere con il nome della ditta intestata alla moglie di Borgia. A quel punto l'uomo è stato già individuato, i militari lo rintracciano, gli chiedono di seguirlo in caserma. la confessione arriverà in piena notte.

L'indomani mattina verso le 9 la scoperta del corpo senza vita di Ana, nascosto in campagna, al chilometro 311 della statale 113.

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