Cronaca locale

Le "fantassunzioni" per truffare il Comune: condannati ex consiglieri comunali

Gli ex consiglieri erano stati assunti in maniera fittizia da imprenditori amici per ricevere indebiamente il rimborso dal comune di Siracusa.

Le "fantassunzioni" per truffare il Comune: condannati ex consiglieri comunali

Otto persone condannate, una assolta e tre sentenze di prescrizione. Ecco il bilancio del processo che ha visto imputati 6 ex consiglieri comunali di Siracusa (Sergio Bonafade, Adolfo Mollica, Piero Maltese, Franco Formica, Riccardo Cavallaro, Riccardo De Benedictis) e altrettanti imprenditori (Giuseppe Serra, Sebastiano Solerte, Roberto Zappalà, Paolo Pizzo, Marco Romano e Maurizio Masuzzo) accusati di truffa aggravata.

Le persone, tutte arrestate nell'ambito dell'operazione denominta "Fantassunzioni", avevano architettato un sistema di finte assunzioni di lavoro per incssare i soldi dei rimborsi erogati dal comune di Siracusa. Al termine di una camera di consiglio durata oltre tre ore e mezza, il giudice del tribunale di Siracusa, Giuseppina Storaci ha emesso la sentenza: 1 anno e 5 mesi di reclusione per Sergio Bonafede; 2 anni per Adolfo Mollica; 2 anni e 2 mesi per Piero Maltese; 2 anni per Riccardo Cavallaro; 1 anno e 5 mesi per Franco Formica (assolto dall’accusa di truffa); 2 anni per Giuseppe Serra; 2 anni per Sebastiano Solerte; 2 anni per Marco Romano (difesi dagli avvocati Sebastiano Ricupero, Ezechia Paolo Reale, Pasquale Saraceno, Graziano Siringo). Assolto, invece, Roberto Zappalà, difeso dall’avvocato Sebastiano Grimaldi, mentre è stata emessa sentenza di non doversi a procedere per prescrizione nei confronti di Riccardo De Benedictis, Paolo Pizzo e Maurizio Masuzzo. Al processo si è costituito parte civile il comune di Siracusa, rappresentato dall’avvocato Nino Consentino, che dovrà essere risarcito

Così funzionava la truffa

Lo schema della truffa era molto semplice. Secondo gli inquirenti, gli ex consiglieri comunali sono stati fittiziamente assunti dagli imprenditori allo scopo di incassare i soldi dei rimborsi erogati dal comune, previsti dalla legge in caso di consigli comunali o commissioni consiliari. Una tesi che era sempre stata rigettata dagli imputati e dai loro difensori. Le indagini sulle presunte false assunzioni hanno avuto inizio nel 2013, a seguito di una segnalazione giunta al palazzo di giustizia di Siracusa e sono stati gli agenti della Digos ad erigere, attraverso l’acquisizione di documenti e le intercettazioni, il castello accusatorio attorno agli imputati. Un’indagine simile, denominata "Gettonopoli", che ha riguardato 39 consiglieri comunali, eletti al termine delle amministrative del 2013 sempre a Siracusa, è, invece, già finita dopo l’archiviazione disposta dal gup del tribunale di Siracusa, Tiziana Carrubba.

L'accusa, invece, ha dimostrato sia la responsabilità dei datori di lavoro che degli ex consiglieri comunali, un meccanismo perfido che aveva come obiettivo quello di far pagare al comune un’attività lavorativa mai fatta dai politici eletti dal popolo al civico consesso nella legislatura 2008-2013.

Dalle prime stime, sono stati erogati rimborsi non dovuti per circa 600 mila euro che adesso dovranno essere restituiti.

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