Mostrava il figlio di 4 anni nudo come simbolo di mascolinità. Ma per un capomafia della borgata di Santa Maria di Gesù è finita con un imputazione per atti sessuali con minore. Il boss è finito infatti imputato. Per lui il pubblico ministero Ilaria De Somma ha chiesto alla seconda sezione del tribunale di Palermo, la condanna a undici anni di carcere.
L'uomo - del quale non vengono date le generalità per non rendere identificabile il figlio - avrebbe esibito nudo il bambino come trofeo e simbolo di "mascolinità", nel contesto mafioso e ad altri appartenenti all'organizzazione. Il bambino è stato tolto al genitore, che ha perso la potestà su di lui. Il boss è sotto processo anche per altro ed è stato condannato in processi di mafia.
Intanto lo scorso novembre i pubblici ministeri Dario Scaletta e Felice De Benedittis hanno chiesto la condanna a vent'anni ciascuno di carcere, per Cosimo Vernengo e Giuseppe Urso e, quindici per Giuseppe Tinnirello. I tre sono accusati di avere fatto parte del mandamento mafioso di Santa Maria di Gesù e di avere contribuito a rafforzarlo. Il mandamento secondo l'accusa, faceva cassa con estorsioni, pizzo e scommesse clandestine. Chieste invece pene minori per Antonio Capizzi (4 anni per trasferimento fraudolento di valori), Giuseppe Ribaudo (3 anni e sei mesi per lo stesos reato). Per Gaetano Dell'Oglio, Giuseppe Confalone e Giovanni Acquaviva, tutti imputati per favoreggiamento, chiesti 1 anno e tre mesi. Il processo si celebra davanti al tribunale presieduto da Fabrizio La Cascia.
Il mandamento di Santa Maria di Gesùsubì un duro colpo nel 2017. Durante il blitz antimafia dei carabinieri fu scoperto il "meccanismo elettorale" all'interno alla cosca. I vertici, venivano designati attraverso una vera elezione, cui partecipavano soltanto coloro che venivano considerati "uomini d'onore". I militari accertarono come numerosi incontri si erano tenuti in una sala da barba del quartiere Guadagna di Palermo, dove cinque appartenenti alla famiglia, avrebbero dovuto scegliere il capo. Agli arresti finirono 27 persone. I militari del Ros e del Comando provinciale fermarono i presunti componenti della famiglia. Tutti accusati a vari titolo di associazione mafiosa, estorsione, esercizio abusivo di attività di gioco e scommessa, traffico di stupefacenti, trasferimento fraudolento di valori.
"I provvedimenti scaturiscono da una complessa indagine - spiegarono i carabinieri dopo il blitz - condotta dal
Ros nei confronti della famiglia mafiosa di Santa Maria di Gesù che ha consentito di accertare il processo di riorganizzazione interna del sodalizio e la pervasiva capacità di infiltrazione del tessuto economico locale".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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