Cronaca locale

Non ci sono i dipendenti e il sindaco fa il custode del museo

Succede a Polizzi Generosa, dove il sindaco e gli assessori, a turno, per garantire l'apertura del museo rimasto senza dipendenti, fanno i custodi

Non ci sono i dipendenti e il sindaco fa il custode del museo

Ha preso le chiavi di buon mattino ed è andato ad aprire il museo cittadino come un normale custode. Peccato che in realtà lui è il sindaco. Siamo a Polizzi Generosa, borgo delle Madonie in provincia di Palermo. Il museo comunale è una delle attrazioni turisiche più visitate per i tesori che custodisce. Ma non ci sono abbastanza custodi. E per evitare la chiusura, la giunta comunale, guidata da Giuseppe Lo Verde, ha deciso di tenerlo aperto facendo i turni tra sindaco e assessori di Polizzi.

Stamattina era il turno del primo cittadino che ha aperto i cancelli, acceso le luci e controllato che tutto funzionasse alla perfezione. "Oggi è diventato tutto difficile - dice il sindaco di Polizzi Giuseppe Lo Verde - Parliamo tanto di turismo, ma poi non si riesce ad avere un numero sufficiente di dipendenti per aprire e vigilare su un museo importante com'è quello di Polizzi. Non possiamo chiudere questi luoghi proprio nei giorni festivi quando arrivano i turisti. E così abbiamo pensato di impegnarci noi amministratori in prima persona pur di mostrare le nostre belle opere d'arte".

Il museo si trova all'interno di un'ala del seicentesco collegio dei Gesuiti. L'allestimento è opera di Amedeo Tullio e del dipartimento di Beni Culturali dell'università di Palermo che ha anche diretto gli scavi condotti dal 1992 e ancora oggi in corso in contrada San Pietro, nel sito della necropoli ellenistica da cui provengono i reperti esposti. Il museo si divide in tre parti: una sezione stratigrafica, una didattica e una sezione tipologica allestita nel maggio del 2011. Nella sezione stratigrafica, molto interessanti i reperti di 50 sepolture databili dal II secolo a.C. al IV secolo a.C..

Interessante anche la zona con i reperti di ceramica. Tra questi, i vasi figurati che costituiscono un importante motivo di richiamo. Significativa la presenza di numerose lekythoi con eleganti figure femminili o di uccelli (cigni) dipinti in nero. Altri vasi sono decorati nella più ricorrente tecnica delle figure rosse, tra cui una bella olpe a testa femminile attribuita al Pittore Nyn ed il lebete nuziale con analoga rappresentazione e dello stesso ambito culturale. Il reperto più significativo è l'anfora protosiceliota con Herakles e il leone Nemeo situata a conclusione della sezione. Databile nella prima metà del IV secolo a.C. e riferita ad una personalità artistica denominata "Pittore di Polizzi" reca, sul lato principale, la scena della lotta tra Herakles e il leone e sull'altro lato una scena di toeletta. Questo vaso contribuisce significativamente alla migliore valutazione dei rapporti tra le più tarde produzioni attiche e le prime produzioni locali di ceramica figurata.

Da oggi, dunque, e fino a quando non si troverà una nuova soluzione, i custodi del museo saranno sindaco e assessori, almeno nei fine settimana.

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