Palmeri fa il voltagabbana ma il suo programma non s’è visto

Manfredi Palmeri e il programma che non c’è. Manfredi Palmeri, il voltagabbana. E ora anche il sindaco Letizia Moratti, che per settimane si è ricacciata in gola le sue considerazioni a riguardo, esce allo scoperto. L’aplomb lascia spazio a un autentico sfogo. Va bene tutto, ma è troppo sentire che tra Moratti e Pisapia, Palmeri butterebbe giù dalla torre proprio lei. Lei, con cui ha amministrato per quasi cinque anni. Lei, a cui ha ribadito la fedeltà più e più volte. Ora Palmeri sembra rinnegare tutto il suo passato pidiellino, ma in compenso, come candidato sindaco del Terzo Polo, non ha ancora sfoderato un programma suo. E il sindaco non può che rinfacciargli un simile comportamento. «Mi meraviglia la sua incoerenza - attacca la Moratti - In quattro anni e otto mesi di governo comune della città, abbiamo discusso e condiviso tutto, ma proprio tutto, delle scelte per Milano. Era sempre d’accordo, zelante e preciso. Ora tutto ad un tratto si accorge che la giunta di centrodestra che guido è il grande male e non perde occasione per attaccare ogni cosa che dico. Ma lui dov’era in questi anni? Per carità, il suo comportamento è legittimo, ma gli elettori non sono stupidi».
Letizia Moratti in particolare ha voluto polemizzare sulla decisione di Palmeri di spostarsi nelle ultime settimane di campagna elettorale con una sedia vuota, a testimonianza dell’indisponibilità del sindaco a un confronto pubblico con i candidati. «È singolare che a meno di tre settimane dal voto Palmeri non abbia ancora un programma disponibile per gli elettori - ha aggiunto Letizia Moratti - Sul suo sito non ve n’è traccia. È questa la sua serietà? Di cosa vuole parlare con me? Di proposte che ancora non ha?».
Dopo l’appunto del sindaco, Palmeri non si tira indietro. Anzi, rilancia con un affondo acido: «Sono molto stupito del fatto che il sindaco Moratti non conosca la differenza tra la giunta e il Consiglio comunale. Il fatto di averlo frequentato poco, non giustifica questa ignoranza istituzionale». E poi precisa: «Un conto è dire che si era nella stessa coalizione - ha puntualizzato lo sfidante della Moratti - ma è sbagliato affermare che abbiamo discusso e condiviso tutte le scelte per Milano. Sono intervenuto laddove era possibile e utile a dire che cosa non andasse, a partire dal mancato rispetto del programma elettorale». Sul tema programma elettorale, interviene dicendo che lo ha depositato al momento della candidatura: «Certo, noi del Terzo Polo non abbiamo i soldi per stampare il programma e spedirlo in carta patinata ai milanesi».


Un esempio della spaccatura tra i due è il tema della moschea: dalla Moratti arriva un no secco, almeno fin quando non ci sarà una legge nazionale che ne garantisca la sicurezza. Palmeri sostiene invece che non si possano «chiudere gli occhi di fronte alla situazione attuale, altrimenti avremo tante moschee di fatto».

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