Un fenomeno, quello dellabuso dellalcol tra i giovani, che sta diventando una vera emergenza. Città come Milano (dove anche ieri due minorenni sorprese a bere alcolici, e ora i loro genitori dovranno pagare una multa di 450 euro), Monza e Viareggio stanno adottando la linea dura, ma tra gli adolescenti la moda di alzare il gomito continua a preoccupare gli esperti.
«Lestate - conferma il farmacologo Silvio Garattini, direttore dellIstituto Mario Negri - si ingrandisce un fenomeno preoccupante che purtroppo esiste ormai tutto lanno: nove under 18 su 10 si ubriacano nel fine settimana, e ormai non si beve per stare insieme, si beve solo per sballare. Fino a 10 anni fa - ricorda Garattini - nessuno parlava di 11 o 12enni che si ubriacavano, oggi sì. Cè una generazione di ragazzi che cominciano bambini a bere e a drogarsi, e i Pronto soccorso ci dicono che le chiamate notturne per questi problemi sono in costante aumento».
Le istituzioni cominciano a muoversi per trovare soluzioni: «Lordinanza della Moratti a Milano potrebbe avere effetto - spiega il farmacologo - perché se non altro rende molto difficile il consumo di alcolici per gli under 16. Per una legge nazionale secondo me bisogna intanto aspettare i risultati dellesperimento milanese, perché il rischio è che ci si inventi nuovi mezzi per procurarsi lalcol». In ogni caso, puntualizza Garattini, «una legge non basta: è la famiglia che è clamorosamente venuta meno, ed è dai genitori e dallinformazione ai ragazzi, fin dalle elementari, che bisogna partire. I genitori non sanno più cosa combinano i figli: in questo senso lordinanza Moratti un vantaggio immediato lo dà, cioè mettere i genitori a conoscenza del consumo (o abuso) di alcol del figlio».
Meno drammatica la lettura del sociologo Domenico De Masi: «Gli eccessi dei giovani non sono una novità: da che mondo è mondo i ragazzi hanno voglia di divertirsi, ubriacandosi, facendo sesso e bisbocce. Nessuna meraviglia, quindi, se una ragazza è andata in coma etilico nel corso di una festa, né per questo si può parlare di una tendenza giovanile».
Non mancano reazioni anche sul fronte politico. «Pronti a discutere qualsiasi proposta ma puntiamo sulleducazione a scuola e in famiglia piuttosto che sui divieti.
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