Panciuffo, il coniglio di quartiere di piazza Novelli

Panciuffo, il coniglio di quartiere di piazza Novelli

Ormai nel quartiere lo conoscono tutti anche se lui non da confidenza a nessuno. Si chiama Panciuffo ed è diventato il coniglio di quartiere di Piazza Novelli, zona dove gira libero da qualche mese. Un vero animale cittadino che si è anche abituato a non sporcare in casa: per i suoi bisogni aspetta il momento dell’uscita. Dalla scorsa estate scorrazza allegramente per le vie intorno alla piazza e il suo padrone riceve telefonate su telefonate che lo informano sui suoi spostamenti. Qualcuno ha anche provato a prenderlo pensando che si fosse perso, ma lui è fuggito zampettando per le vie della città: «Pensavo fosse di qualche bambino – racconta Lorenzo Dell’Orto, da poco trasferitosi nel quartiere – poi la portinaia di uno stabile mi ha spiegato che era del proprietario dell’autorimessa e che era abituato a andare in giro da solo». Un’abitudine che ha preso da quando, l’estate scorsa, è stato adottato da Tony e Mimmo, i due fratelli che hanno il garage di piazza Novelli: i precedenti padroni di Panciuffo dovevano partire per le vacanze e non sapevano come sistemare il coniglio, ma Tony non ha avuto dubbi e lo ha preso con se. La vita del piccolo leporide, che ha appena un anno e mezzo, è cambiata: fino a quel momento aveva vissuto sempre in una gabbia, poi la libertà. «La prima cosa che ho fatto – spiega Tony – è stata quella di lasciarlo girare libero e lui pian piano si è abituato: prima ha esplorato l’autorimessa, poi i giardini e i nuovi box della piazza ancora deserti, quindi le altre vie». Ormai le esplorazioni di Panciuffo sono molto più ampie, e soprattutto serali: «Non ha mai avuto problemi – continua Tony – ma preferisco farlo uscire solo la sera quando in questa zona scende la calma, anche perché il pericolo più grande per lui sono le persone che lo vogliono prendere: se lo inseguono lui si spaventa e scappa senza guardarsi intorno, così cresce sia il rischio che venga investito sia che perda l’orientamento, se qualcuno lo vede quindi vi prego di lasciarlo andare per la sua strada». Così, calato il buio, il coniglio esce protetto dal suo pelo grigio per esplorazioni notturne che a volte durano fino al mattino: tra venerdì e sabato è tornato alle otto del mattino, dopo una notte brava in giro per la città. Tony comunque vive senza troppe ansie la vita errante di Panciuffo: «Come mi ha detto mio fratello, è meglio che viva in libertà anche qualche anno in meno, se saremo sfortunati, piuttosto che farlo invecchiare in una gabbia». In fondo, grazie alle telefonate di chi ormai sa di chi è il coniglio, Tony è sempre informato su dove si trovi il suo piccolo amico che gode della simpatia del quartiere. La passione per i fiori ha invece costretto Tony e Mimmo a sollevare da terra i ciclamini che usano per adornare l’autorimessa: il coniglio aveva spazzolato dieci vasi in una delle sue prime sortite fuori dalla gabbia. Nella sua stanzetta ogni genere di pietanze: dal fieno all’erba gatta, dai biscotti ai savoiardi e bucaneve con cui Panciuffo fa colazione tutti i giorni.

Una dieta ricca e abbondante che, unita al suo girovagare, lo ha irrobustito. Poi quando è stanco e vuole stare al caldo, Panciuffo ha imparato che basta tornare da Tony saltare sul tavolo e abbassare le orecchie, e le coccole arrivano puntuali.

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