Panini, gadget, bibite: la finale in «piazza» ha un indotto da mezzo milione a serata

La finale della Champions in piazza fa bene anche all’economia diffusa con un indotto stimabile di 500mila euro. La spesa è composta dall’81% per mangiare e bere, dal 16% per l’abbigliamento e i gadget e dal 3% per i trasporti. È quanto emerge da un’indagine della Camera di commercio di Milano. E il calcio è un elemento importante anche per il turismo milanese: i turisti spendono circa un milione e mezzo di euro all’anno, di cui 300mila per i soli stranieri che aggiungono alle altre attrazioni anche la partita. La stima della Camera di commercio di Milano si basa su dati che emergono da una inchiesta su 1.000 tifosi, dai dati del registro delle imprese e da una ricerca sul turismo della Camera di commercio-Ciset. «Il calcio ha certo un valore aggregante e quando prevale lo spirito sportivo, come in questo caso, assume anche un importante valore simbolico.

Il Milan a livello internazionale - ha dichiarato Carlo Sangalli, presidente della Camera di commercio - riassume i caratteri (organizzazione, creatività, fare gruppo, passione) della tradizione milanese da export: un vero e proprio “Made in Milan”».

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