Il Papa : "La mafia strada di morte, non rassegnatevi al male"

Per la prima volta il Papa in Sicilia, messa a Palermo davanti a 250mila fedeli al Foro Italiaco. Il Pontefice ha espresso ai siciliani la sua vicinanza, invitandoli a "non aver paura di testimoniare con chiarezza i valori umani e cristiani". Poi: "Seguite l'esempio di don Puglisi, non cedete"

Il Papa : "La mafia strada di morte, non rassegnatevi al male"

Palermo - "A Palermo, come anche in tutta la Sicilia, non mancano difficoltà, problemi e preoccupazioni: penso, in particolare, a quanti vivono concretamente la loro esistenza in condizioni di precarietà, a causa della mancanza del lavoro, dell’incertezza per il futuro, della sofferenza fisica e morale ed a causa della criminalità organizzata". Lo ha detto Benedetto XVI nell’omelia pronunciata questa mattina al Foro Italico di Palermo nella sua prima visita in Sicilia, davanti a decine di migliaia di fedeli, si stima 250mila. "Oggi - ha affermato Rtazinger - sono in mezzo a voi per testimoniare la mia vicinanza ed il mio ricordo nella preghiera. Sono qui per darvi un forte incoraggiamento a non aver paura di testimoniare con chiarezza i valori umani e cristiani, così profondamente radicati nella fede e nella storia di questo territorio e della sua popolazione". "Venendo per la prima volta fra di voi, il mio augurio - ha aggiunto - è che veramente questa Città, ispirandosi ai valori più autentici della sua storia e della sua tradizione, sappia sempre realizzare per i suoi abitanti, come pure per l’intera Nazione, l’auspicio di serenità e di pace sintetizzato nel suo nome".

"Seguite l'esempio di don Puglisi" Benedetto XVI ha invitato i siciliani a seguire l’esempio di don Pino Puglisi, sacerdote ucciso dalla mafia a Palermo nel 1993. "Chi è saldamente fondato sulla fede, chi ha piena fiducia in Dio e vive nella Chiesa - ha detto - è capace di portare la forza dirompente del Vangelo. Così si sono comportati i Santi e le Sante, fioriti, nel corso dei secoli, a Palermo e in tutta la Sicilia, come pure - ha aggiunto - laici e sacerdoti di oggi a voi ben noti, come, ad esempio, Don Pino Puglisi. Siano essi a custodirvi sempre uniti e ad alimentare in ciascuno il desiderio di proclamare, con le parole e le opere, la presenza e l’amore di Cristo". Di don Puglisi aveva parlato anche il sindaco di Palermo, Diego Cammarata, nel suo saluto al pontefice, affermando che "ciascuno di noi è pronto a dare il suo contributo anche minimo ma ugualmente importante, per raggiungere quell’obiettivo di comunione e progettualità condivisa che serva a promuovere in modo autentico il bene comune". Forti applausi avevano sottolineato il passaggio. 

"Gesù ci invita ad essere umili" ma non ci ha cheisto di essere timidi, ha ricordato il Papa nell’omelia della grande messa. "Cari amici - ha detto - se faremo ogni giorno la volontà di Dio, con umiltà, senza pretendere nulla da Lui, sarà Gesù stesso a servirci, ad aiutarci, ad incoraggiarci, a donarci forza e serenità". Il credente però, come insegna San Paolo, "non deve lasciar spegnere questo dono, ma deve renderlo sempre più vivo per mezzo della fede, Dio infatti non ci ha dato uno spirito di timidezza, ma di forza, di carità e di prudenza". "Davanti a Dio - ha poi aggiunto il Papa teologo - non dobbiamo mai presentarci come chi crede di aver reso un servizio e di meritare una grande ricompensa». Secondo Benedetto XVI, «questa è un’illusione che può nascere in tutti, anche nelle persone che lavorano molto al servizio del Signore, nella Chiesa. Dobbiamo, invece, essere consapevoli che, in realtà, non facciamo mai abbastanza per Dio. Dobbiamo dire, come ci suggerisce Gesù: siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare". "Questo - ha affermato Ratzinger - è un atteggiamento di umiltà che ci mette veramente al nostro posto e permette al Signore di essere molto generoso con noi". "Ci promette - infatti - che si cingerà le sue vesti, ci farà mettere a tavola e passerà a servirci". 

Contro la mafia "La mafia è una strada di morte, incompatibile con il Vangelo": lo ha detto papa Benedetto XVI parlando ai giovani siciliani a Palermo, in piazza Politeama, ultimo appuntamento della sua visita apostolica. "Non cedete alle suggestioni della mafia - ha affermato il Pontefice - che è una strada di morte, incompatibile con il Vangelo, come tante volte i vostri vescovi hanno detto". Quindi ha citato l'esempio del giudice Livatino. Applausi e grida di gioia hanno accompagnato le parole di Benedetto XVI sulla mafia pronunciate oggi a Palermo, durante l’incontro con i giovani in piazza Politeama. Due volte il pontefice ha dovuto interrompere il suo discorso, quando ha detto che "la mafia è una strada di morte" e poi quando ha affermato che essa è "incompatibile con il Vangelo".

In 250mila Sono oltre 250 mila secondo gli organizzatori, confortati anche dalle stime della questura, le persone che hanno assistito alla messa del Papa al Foro Italico e che si trovano in strada a Palermo per partecipare all’evento religioso. La partecipazione della gente è stata massiccia, aldilà delle previsioni. Il dato delle 30mila presenze fornito subito dopo l’arrivo del Papa si è via via allargato.

Per evitare la calca, la gente si è distribuita lungo il tragitto percorso in papamobile dal Santo Padre fino al Foro Italico per la messa. La gente, tante famiglie con bambini, sta aspettando in corso Vittorio Emanuele il passaggio del Pontefice che da qui raggiungerà il Palazzo arcivescovile per il pranzo con i vescovi.

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