Roma - Giorgio Napolitano ha detto a Benedetto XVI, in visita ufficiale al Quirinale,
che i rapporti tra la Repubblica Italiana e la Chiesa cattolica sono
improntati a un "rapporto di reciproco rispetto e di feconda
collaborazione". In questo spirito, ha aggiunto "rivolgiamo quotidiana
attenzione agli impulsi che vengono, Santità, dal suo alto magistero
per la ricerca di risposte comuni ai problemi del nostro
tempo".
Napolitano: "Superamento del razzismo" Giorgio Napolitano ha detto che bisogna farsi guidare, secondo i
richiami dello stesso Pontefice, dal "rispetto della dignità umana in
tutte le sue forme e in tutti i luoghi". Ciò implica più che mai "la
coscienza e la pratica della solidarietà, cui non possono restare
estranee, anche dinanzi alle questioni più complesse, come quella
delle migrazioni verso l’Europa, le responsabilità e le scelte dei
governi".
Il capo dello Stato ha aggiunto che ciò implica anche il "superamento del razzismo". A questo proposito, ha richiamato il
recente discorso del Papa a Castel Gandolfo in cui ha lanciato
l’allarme per il riaffacciarsi "in diversi paesi di nuove manifestazioni
preoccupanti".
Ratzinger: Quirinale e Vaticano colli amici "Il Quirinale e il Vaticano non
sono colli che si ignorano o si fronteggiano astiosamente", invece "simboleggiano il vicendevole rispetto della sovranità dello Stato e
della Chiesa, pronti a cooperare insieme per promuovere e servire il
bene integrale della persona umana e il pacifico svolgimento della
convivenza sociale". Lo ha detto il Papa nel discorso al
Quirinale.
Lavorare per poveri, disoccupati e anziani Il Papa ha assicurato l’impegno della Chiesa, "anche in questi momenti di incertezza economica e sociale", "per il
bene comune del Paese, dell’Europa", dell’umanità, e cha chiesto che
venga prestata "particolare attenzione verso i poveri e gli emarginati,
i giovani in cerca di occupazione e chi è senza lavoro, le famiglie e gli
anziani che con fatica e impegno hanno costruito - ha detto nel
discorso al Quirinale - il nostro presente e meritano per questo la
gratitudine di tutti".
Dimensione pubblica della fede "Il diritto alla libertà religiosa va considerato
in tutta la sua ampiezza" e deve essere tenuta "nella giusta
considerazione la dimensione pubblica della religione e quindi la
possibilità dei credenti di fare la loro parte nella costruzione
dell’ordine social" ha rimarcato il Papa,
spiegando che il contributo della Chiesa alla società è "multiforme", e
che essa ha a cuore soprattutto la "formazione dei giovani"
all' "apprendimento della libertà autentica".
Seconda visita ufficiale È la seconda volta di Benedetto XVI al Quirinale, la prima è stata il 24
giugno 2005 quando fu ricevuto dall’allora capo dello Stato Carlo
Azeglio Ciampi. Molto severe le misure di
sicurezza adottate per l’occasione: l’intero tragitto tra il Vaticano e il
Colle è stato transennato e presidiato. Il colloquio è durato oltre mezz’ora, al termine è stata introdotta nello studio la signora Clio
Napolitano e il presidente l’ha presentata al Papa.
La delegazione che ha accolto il Pontefice È stato Silvio Berlusconi a esibire l’inchino più
profondo di fronte a Sua Santità Benedetto XVI, in visita ufficiale al
Quirinale. Il Presidente del Consiglio, come da programma, è stato
presentato ufficialmente al Pontefice nella sala degli Arazzi di Lilla,
insieme ad una delegazione italiana in cui spiccavano anche Fini,
Schifani, Frattini, Bossi e gli ex presidenti Scalfaro e Ciampi. Tutti hanno
stretto caldamente la mano del Pontefice.
Brindisi alcolico Hanno brindato con un coktail a base di frutta il presidente e il Pontefice prima dei colloqui ufficiali nello studio alla Vetrata al Quirinale.
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