Il Papa: "Non volevo imporre la fede" La condanna di Napolitano: intolleranza

Dopo la rinuncia alla visita alla Sapienza, il pontefice torna a parlare di scienza: "Deve assoggettarsi solo all'autorità della verità". Il testo del discorso che il Papa non ha potuto pronunciare alla "Sapienza". Galan: il Pontefice venga a Padova in nome di Galileo. Commenta. Leggi le opinioni

Il Papa: "Non volevo imporre la fede" 
La condanna di Napolitano: intolleranza

Città del Vaticano - Un’università come La Sapienza è un’istituzione laica, libera da autorità "politiche ed ecclesiastiche", e, come tale, deve assoggettarsi solo "all’autorità della verità". Lo afferma Benedetto XVI nel discorso che avrebbe dovuto tenere domani all’ateneo romano e di cui oggi la sala stampa vaticana ha diffuso il testo. "Certo - sottolinea il Pontefice -, la Sapienza era un tempo l’università del Papa, ma oggi è un’università laica con quell’autonomia che, in base al suo stesso concetto fondativo, ha fatto sempre parte della natura di università, la quale deve essere legata esclusivamente all’autorità della verità".

"Nella sua libertà da autorità politiche ed ecclesiastiche - osserva ancora Benedetto XVI - l’università trova la sua funzione particolare, proprio anche per la società moderna, che ha bisogno di un’istituzione del genere".

L'udienza generale Un lunghissimo applauso e il grido "libertà" ripetuto più volte hanno accolto Benedetto XVI nell’aula Nervi, dove il Pontefice tiene oggi la consueta udienza generale. Nelle prime file i giovani universitari di Comunione e Liberazione della Sapienza, con un grande strscione. "La Sapienza è con te". È il grido rivolto dagli universitari all’indirizzo del Papa. Per esprimere vicinanza e solidarietà al Papa sono stati innalzati altri striscioni. Uno recita: "Se Benedetto non va alla Sapienza, la sapienza va da Benedetto". Un altro: "Gli universitari con il Papa". Ratzinger, commosso, ha ringraziato i giovani: "Grazie per la vostra prezenza e la vostra simpatia". Quindi nei suoi saluti ai fedeli, ha rivolto un ringraziamento particolare "agli universitari".

Ruini: "Domenica tutti a San Pietro" "Filiale e totale vicinanza al proprio vescovo, il Papa", è stata espressa dal cardinale Camillo Ruini a nome della diocesi di Roma "in questa circostanza, che colpisce tanto dolorosamente tutta la nostra città". La nota diffusa oggi "dà voce a quell’amore, a quella fiducia, a quell’ammirazione e gratitudine per Benedetto XVI che è nel cuore del popolo di Roma", e invita "tutti i fedeli ma anche tutti i romani a manifestare questi sentimenti» partecipando domencia prossima in Piazza San Pietro alla recita dell’Angelus. "Sarà - spiega Ruini - un gesto di affetto e di serenità, sarà espressione della gioia che proviamo nell’avere Benedetto XVI come nostro Vescovo e nostro Papa".

Napolitano: "Inammissibile intolleranza" Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha inviato al Pontefice per esprimere il suo sincero, vivo rammarico, considerando inammissibili manifestazioni di intolleranza e preannunci offensivi che hanno determinato un clima incompatibile con le ragioni di un libero e sereno confronto. Napolitano - si legge in una nota del Quirinale - ha altresì richiamato i temi della conversazione telefonica dello scorso 24 dicembre con il Pontefice, nell’auspicio di ogni possibile continuazione del dialogo tra l’Italia e la Santa Sede.

Bertone: i motivi della rinuncia Il Papa aveva "accolto volentieri l’invito" a visitare la Sapienza ma "purtroppo sono venuti meno per iniziativa di un gruppo decisamente minoritario di professori e alunni, i presupposti per una accoglienza dignitosa e tranquilla" e il Vaticano ha "giudicato opportuno soprassedere alla visita per togliere ogni pretesto a manifestazioni che si sarebbero rivelate incresciose per tutti". Lo spiega il cardinale Tarcisio Bertone nella lettera al rettore della Sapienza.

Il rettore Guarini: "Non mi rimprovero nulla" "Non mi rimprovero nulla, ho seguito il protocollo di tutte le Università. Ricorderò il 15 gennaio come una sconfitta della ragione e della laicità". Lo ha dichiarato il rettore della Sapienza Renato Guarini intervenendo a ’Viva Voce" su Radio 24. "Mi aspettavo qualche contestazione - ha aggiunto Guarini - però una presa di posizione così fondamentalista non era immaginabile. Siamo in una società libera e tutti devono parlare. Le osservazioni andavano fatte dopo avere ascoltato le parole del Pontefice".

Gli studenti: la protesta va avanti "Nuntio vobis gaudium magnum: non habemus papam". È questa la frase scritta in blu su uno striscione srotolato giù dal terrazzino dell’Istituto di Fisica Guglielmo Marconi all’Università La Sapienza di Roma. Si respira un’aria di calma apparente nell’ateneo romano, il giorno dopo le contestazioni dei collettivi studenteschi e la decisione vaticana di annullare la visita. "Non rinunciamo alla manifestazione domani - hanno spiegato alcuni rappresentanti dei collettivi - perchè le nostre ragioni esulano dalla visita del Papa". Gli studenti stanno allestendo striscioni di contestazione sui quali ci sarà scritto, tra l’altro, "il Papa non parla più... Walter ripensaci anche tu! No alla moratoria sull’aborto, no al pacchetto sicurezza". Sono proprio queste due le idee che giovedì verranno difese durante la manifestazione che, nonostante l’annullamento della visita del Pontefice si svolgerà regolarmente.

Galan: il Papa venga a Padova in nome di Galileo "Benedetto XVI venga all’Università di Padova". A lanciare l’invito è il presidente della Regione Veneto, Giancarlo Galan che spiega come "La Repubblica di Venezia nel corso della sua millenaria esistenza conobbe momenti aspri di contrapposizione alla Chiesa di Roma e al Papa, tanto da subire la scomunica in più occasioni. Mai venne meno però il rispetto di quel legame profondo che la Repubblica conservò sempre nei confronti della religione cattolica e dei valori di una spiritualità che ebbe in Venezia e nel Veneto momenti straordinari". "Attenti come siamo alla storia della nostra terra, alla sua civiltà culturale e artistica, e coscienti del fatto che tra Venezia e Padova Galileo Galilei esercitò il suo altissimo magistero, riterrei espressione di assoluta indipendenza di un pensiero per davvero laico e tollerante impegnarsi attorno all’ipotesi di una visita di Papa Benedetto XVI nell’Università di Padova, tra le più antiche del mondo - auspica Galan - Se ciò avvenisse, considererei questo come il tributo più grande e più galileiano alle celebrazioni per il quarto centenario dell’invenzione del Cannocchiale previste per il 2009.

In breve, il mio auspicio è che proprio nel nome di colui che ebbe a subire gli effetti di una dolorosa intolleranza si dia prova di quanto invincibile è la cultura della tolleranza e del rispetto del pensiero altrui".

 

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