Il pappagallo triste che ingannò Moggi

Il pappagallo triste che ingannò Moggi

L’ha dimenticata lui, prima di noi: l’esperienza in Italia, casa Juve. Per allenatori Ancelotti e Lippi, non due frilli qualsiasi, che l’hanno visto, provato e messo da parte. Infatti sul sito di Athirson Mazzolli de Oliveira non compare traccia della permanenza italiana. Luciano Moggi avrà fatto mea culpa? Arrivato con la fama di terzino alla Roberto Carlos, anzi dell’erede designato, suggerito da Omar Sivori, se n’è andato(gennaio 2002) con soprannome che dice tutto: il pappagallo triste. Pappagallo per loquacità e simpatia. Triste per le illusioni perdute.

Anziché correre sul campo, si è dedicato a correre al centro «Viva Lain», dove massaggiatrici a luci rosse gli toglievano la tristezza. Il suo nome è comparso sulla lista degli inquirenti. Alla Juve sono rimasti danni e beffa: per rescindere il contratto fu costretta a pagare una penale di 2,3 milioni di euro.

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