Il paradosso Povero D’Avanzo dagli scoop a zie e bisnonne

Dopo l’ex fidanzato, la zia di Noemi. E vai con lo scoop. La parentopoli di Casoria deflagra grazie alla sempre più ficcante inchiesta dei segugi della Buoncostume di «Repubblica». Ieri Giuseppe D’Avanzo, vice direttore del foglio di largo Fochetti, ha messo alle strette la signora Francesca, moglie del fratello della signora Anna, mamma di Noemi. Che ha dato riscontri incredibili, indicazioni decisive, spunti interessantissimi alla causa contro Silvio Berlusconi. In pratica, non ha detto nulla. Se non che Gino, l’ex moroso della nipote, dice la verità e che è un bravo ragazzo, nonostante i precedenti per rapina, casualmente taciuti da D’Avanzo nel botta e risposta di un’intera pagina con lo stesso Gino Flaminio, il loquace fidanzatino che nel 2005 si beccò due anni e mezzo per una rapina. Un colpo da Pulitzer, questo della Zia affranta, meritevole di un’altra pagina. Di questo passo l’uomo che tirò fuori lo scandalo Telekom Serbia (e che poi lo abbandonò per ragioni che solo lui conosce) potrebbe presto regalarci un botta e risposta con la baby sitter di Noemi, poi con la cuginetta, quindi con le compagne di classe. Un crescendo di insinuazioni, allusioni, riecheggiamenti che poco o nulla hanno a che fare coi fatti veri. Già, i fatti. Quelli su cui il cronista coi baffi si soffermò nella querelle di Travaglio col presidente del Senato, Renato Schifani: «Che cos’è un “fatto”, dunque? - scrisse D’Avanzo -. Un “fatto” ci indica sempre una verità? O l’apparente evidenza di un “fatto” ci deve rendere guardinghi, più prudenti perché può indurci in errore? Non è questo l’esercizio indispensabile del giornalismo che, “piantato nel mezzo delle libere istituzioni”, le può corrompere o, al contrario, proteggere?». Ecco.

I fatti, su Noemi, sarebbero chiari se non venissero quotidianamente stravolti da congetture senza riscontri. Non c’è una prova a quel che «Repubblica», implicitamente, vorrebbe dimostrare. Ma i fatti sono cosa ben diversa dagli scoop fatti in casa Letizia.
DA

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