Cronaca locale

Paralisi nei cieli contro i tagli Alitalia

Traffico aereo bloccato in Lombardia fino alle 16. I sindacati: «A rischio 2mila posti di lavoro»

Otto ore di sciopero per difendere duemila posti di lavoro. Domani si preannuncia una giornata nera per chi vola. I dipendenti di terra Sea, la società che gestisce gli scali lombardi, non lavoreranno dalle ore 10 alle ore 14 e i controllori di volo non copriranno i turni dalle ore 12 alle 16.
L’adesione, a quanto annunciano i sindacati, sarà alta. E alta è anche la posta in gioco: se Alitalia dovesse tagliare realmente i 150 voli su Malpensa, come annunciato nel piano industriale «di sopravvivenza», rischierebbero il posto oltre 1.200 dipendenti Sea, tra stagionali e assunti a tempo indeterminato. Non solo, potrebbero perdere il posto anche 300 dipendenti Alitalia e ne risentirebbe pure l’attività dei negozi all’interno dell’aeroporto e delle società di autonoleggio. «Siamo prudenti nel calcolare i danni dei tagli dei voli - spiega Nino Cortorillo, segretario lombardo della Filt Cgil, una delle sigle sindacali promotrici dello sciopero - ma duemila persone potrebbero realmente perdere il lavoro. Non vogliamo che Malpensa sia ridotta a uno scalo low cost o a medio raggio. Sarebbe come aver costruito la linea ad alta velocità per farci viaggiare solo i treni regionali».
Ad appoggiare il no al piano di Alitalia è anche la Lega Nord. In un primo momento i consiglieri lombardi del Carroccio avevano pensato di radunare tutti i dipendenti Sea in sciopero nell’aula del Consiglio regionale. Più semplicemente riceveranno i rappresentanti sindacali nelle commissioni Territorio e Attività produttive che si terranno martedì per ascoltare le loro ragioni.
Anche presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, prosegue la sua battaglia parallela in difesa di Malpensa e torna a chiedere di partecipare all’assegnazione degli slot lasciati liberi da Alitalia. Resta tuttavia prudente di fronte alla lettera che il presidente di Alitalia Maurizio Prato ha inviato a lui e al sindaco di Milano, Letizia Moratti, annunciando la possibilità di scelte diverse sui tagli dei voli di fronte a nuove regole di accesso per Malpensa e Linate. «Purtroppo il piano Alitalia rimane tale e quale - commenta Formigoni - e penalizza Malpensa e gli aeroporti del Nord. Il Governo ancora non si pronuncia e quindi il cielo rimane fosco». I sindacati chiedono alla Regione di fare la sua parte e non di più: «La Lombardia pensi a dotare Malpensa di collegamenti adeguati - spiega Cortorillo -. È controproducente il tentativo di Formigoni di partecipare alla riunione sugli slot».
Sul versante delle trattative, la Sea fa sapere che proseguono a ritmo serrato i colloqui con Ryan Air. Non sono affatto rassicuranti i tagli sui voli previsti con l’avvio dell’orario invernale.

Sembra che a partire dal primo novembre, Alitalia cancellerà il collegamento quotidiano Malpensa-Sarajevo, rinunciando così alla sua presenza in Bosnia e ridurrà anche da due voli giornalieri a uno il collegamento con Tel Aviv.

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