Le parcelle? Non saranno certo più care

Riceviamo e pubblichiamo:
Alla pagina 46 de “il Giornale“ del 2 aprile 2009 (Milano Cronaca) avete pubblicato una mia intervista, titolandola “Io cara? Farò parcelle ancora più salate”, così attribuendo a me, mediante l’uso del virgolettato, una dichiarazione che non ho mai rilasciato e che non corrisponde assolutamente nè al mio pensiero e alla mia volontà, nè al testo e alla finalità dell’articolo. Opererò nel solco tracciato dai miei colleghi nella sentenza che mi riguarda. Desidero anche precisare che l’intervista è stata da me concessa perché avrebbe dovuto riguardare esclusivamente la problematica dei diritti negati alle persone omosessuali, in occasione del mio libro “Diritti diversi”. Solo per rispetto del lavoro della giornalista e del suo diritto di cronaca, ho risposto alla voce che circola, secondo cui sarei troppo cara. Con un esempio pratico, poi sintetizzato per ragioni editoriali suppongo, ho spiegato che, in tre casi in cui sono state contestate le modalità con cui ho redatto le mie parcelle, avrei potuto seguire un criterio diverso di determinazione degli onorari così potendo aspirare a un compenso superiore a quello richiesto e successivamente contestato da tre delle numerose clienti che ho seguito nel corso della mia professione.

Non credo dunque corretto titolare l’intervista, con una dichiarazione che non ho mai rilasciato e in modo tale da indurre il lettore a pensare che l’oggetto della stessa fossero le mie vicende personali e non un problema che ritengo socialmente impegnativo.
Bernardini de Pace

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