Luca Moriconi
Là dove cerano i capannoni industriali ora cè il verde. E non un verde qualsiasi: 89mila metri quadrati di parco che non si fermano nemmeno a ridosso della tangenziale. Accade in zona Lambrate, nellex area industriale Innocenti-Maserati da ieri solamente «parco Maserati». Il vicesindaco di Milano, Riccardo De Corato, taglia ancora un altro nastro tricolore che porta direttamente a un nuova area verde della città. Insieme a lui lassessore allo Sviluppo del territorio Gianni Verga.
Il nuovo polmone verde di Lambrate conta 1.850 nuovi alberi, 11mila piante, 12.900 arbusti e 6.800 erbacee, il tutto distribuito armoniosamente con piste ciclopedonali che, in futuro, collegheranno gli altri due parchi della zona, il Forlanini a sud e il Lambrate a nord. Il progetto è quello di creare una vera e propria riserva, dove nemmeno la tangenziale, come si diceva, riesce a spezzare larmonia del verde. La «Land», la società che ha realizzato lopera con la formula dello scomputo oneri di urbanizzazione, ha infatti pensato di realizzare un piccolo lago proprio sotto i piloni della bretella stradale milanese. Sono state sufficienti 6 saracinesche per lo svuotamento immediato del bacino in caso di emergenza, e la Milano Serravalle ha dato il suo ok alla costruzione di uno specchio dacqua di 4.500 metri cubi di acqua. Oltre la tangenziale cè il futuro del parco Maserati: altri 231mila metri quadrati di verde ancora da realizzare, per un totale di 32 ettari di parco al quale si può accedere da piazza dei Vigili del Fuoco, a ridosso di via Rubattino.
Per lex area Innocenti-Maserati si tratta del primo passo verso una riqualificazione totale nellambito del Pru, il piano di recupero urbano che riguarda la sistemazione di tutta larea: 600mila metri quadrati un tempo destinati alla produzione automobilistica, una delle più grandi aree industriali a est di Milano. Con la fase 2 del progetto si dovrebbe anche mettere mano al vecchio capannone abbandonato chiamato la «Casa di cristallo», oltre il quale proseguirà il parco. Un progetto, per ora, finito nelle mani del difensore civico della Lombardia dopo un esposto da parte di alcuni cittadini della zona che vogliono vederci chiaro sulla destinazione della struttura, un tempo pensata come presidio del parco.
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