Dal Parlamento alla banca

Angelo Bottino, ex deputato della Margherita, è tornato a Santa

(...) È difficile, per l'occhio indiscreto del pendolare, non guardarlo o salutarlo con amicizia e rispetto. D'altra parte, tutto il Levante ligure lo conosce, e lui, tutto il golfo del Tigullio l'ha girato in lungo e in largo, per fare il mestiere del politico di professione. Non sappiamo se gli faccia sempre piacere ricevere saluti al mattino presto, quando «non si è ancora finito di dormire» come direbbe Edoardo De Filippo; va anche detto che prima di scendere dal treno, saluta tutti e, con quel sorriso da ex monello, sembra dire «Vado anch'io a lavorare». Va anche detto che tra il flusso di pendolari, Bottino non passa inosservato all'occhio del cosiddetto gentil sesso. «È un funzionario dello stato in missione a Genova - sussurra la matura signora all'amica, manager rampante, che replica interessata - vorrei averlo come direttore, lavorerei più volentieri, invece di quello che ho!» Se al mattino Bottino ha lo sguardo rilassato e il saluto compiacente, la sera si nasconde sotto la fluente canuta chioma, cammina veloce verso la stazione ferroviaria di Brignole e prende il treno che lo riporta nella sua Santa Margherita. Ma perché tanta fretta? Probabilmente approfitta dell'ora legale, studiata apposta per andare il bicicletta, così sostiene qualche buontempone, o fare un giro in canoa e tuffarsi nelle acque limpide di Paraggi? Senza dubbio l'ex parlamentare a queste sane gioie della vita, non vuole rinunciare. Se il lavoro del bancario sia difficile da sopportare, non lo sappiamo, ma di una cosa ne siamo certi, nel fine settimana Bottino se la spassa, anche perché il lunedì è rilassato e sorridente. Però bisogna ricordare che quando passa con trascurata eleganza, tra i vagoni alla ricerca di un posto a sedere qualche travet con quel malsano interesse per i fatti altrui, sottovoce le critiche non gliele risparmia! «Per lui lavorare a Genova è scomodo! Chissà dove si farà trasferire? - dice al collega di pettegolezzo - Io penso che, rifatta la legge maggioritaria che hanno promesso, si ricandida per altri cinque anni!».

«E no, - risponde il compare - come può convincere la gente a votarlo, dopo qualche anno fuori dal giro?» Chissà cosa pensa l'ex sindaco di «Santa»? Noi glielo abbiamo chiesto! Ma lui con soave e pacata eloquenza si è trincerato dietro la fatidica frase «Sono in pausa di riflessione… vorrei stare un po' tranquillo, più in là … ci sentiamo».

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