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"Capisco Marta Fascina, ma torni al lavoro"

L'ex azzurra: "Ha ragione Paolo Berlusconi. Fascina deve farsi forza, ha degli impegni"

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Iva Zanicchi, anche durante questa telefonata, è a fianco del compagno Fausto, malato di tumore. «I medici dicono che è incurabile, ma io so che ce la farà». L'ex eurodeputata combatte accanto a lui («non cedo un millimetro, insieme lotteremo e vinceremo ancora»), tuttavia non ha mai smesso di lavorare. Si è appena esibita a Piacenza. Tra due giorni sarà in Puglia per un altro show. Si divide tra lavoro e cura del compagno, tenendoli in equilibrio con uguale dedizione. La Zanicchi ha sentito le parole di Paolo Berlusconi dirette a Marta Fascina («Basta con le lacrime, l'ho detto anche a Marta, che è inconsolabile, ma che deve trovare la forza di tornare in Parlamento perché è un suo diritto ma soprattutto un suo dovere»), compagna dell'ex leader azzurro e deputata di Fi. «La penso come Paolo, anche io sto attraversando un momento bruttissimo. Ma ho preso degli impegni di lavoro da tempo e li rispetto. Solo in America non sono andata, per il resto quando sono in scena do tutta me stessa, rido, scherzo, racconto barzellette. Poi finito è chiaro che il dolore e il dispiacere sono grandi. Ma bisogna farsi forza».

É il messaggio di Paolo, fratello di Silvio Berlusconi.

«Lo condivido in pieno. Io capisco che la signora Fascina si senta estremamente sola, perché Silvio era una quercia. Ma deve farsi forza e adempiere ai suoi impegni. Deve farlo per forza, anche in memoria di lui, conoscendo quanto Berlusconi fosse meticoloso e serio sul lavoro».

Ha conosciuto Marta Fascina?

«No, ho visto le immagini di lei al funerale, si è comportata in un modo esemplare, di classe. Si vede che il suo è un grande amore».

Però ha anche un impegno pubblico.

«E ha il dovere di rispettarlo, ancora di più di un lavoro normale perché è al servizio dei cittadini».

Anche lei è stata parlamentare.

«E anche io mi sono trovata nella difficoltà di gestire un dolore e insieme il mio impegno da deputata. Se c'è una persona che ho amato profondamente oltre a mia figlia è stata la mia mamma. La notte che è morta ero al Parlamento europeo, sono tornata di corsa e lei è mancata. Dopo qualche giorno c'era Strasburgo (la seduta parlamentare, ndr) e sono andata, anche se avevo un dolore immenso nel cuore. Ma era un mio dovere e ci sono andata. Mio padre mi ha sempre insegnato che il lavoro va sempre rispettato, è qualcosa di sacrosanto».

Sembrano parole del Cavaliere.

«Anche lui era un grandissimo lavoratore. Aveva capacità straordinarie, di organizzazione, vedeva tutto, sapeva tutto, magari faceva lui anche il lavoro di altri. C'era sempre per tutti, se andavi da lui con umiltà ti dava il mondo. L'ho veramente stimato e gli ho voluto bene davvero».

E la sua Forza Italia, come la vede?

«Guardi, è come nelle famiglie, quando viene a mancare il padre ti senti perso, sembra che tutto crolli. A maggior ragione per Berlusconi, perchè Forza Italia era lui. Capisco gli sforzi di Tajani che è una persona straordinaria ma ha la difficoltà di agire senza la presenza di Berlusconi che era l'anima del partito. Non lo so, non voglio essere negativa. Dico che se Tajani ce la farà sarà doppiamente bravo, spero di sì».

La Meloni le piace.

«Sì, è una donna coraggiosa e coerente, ma dovrà combattere molto e lo sta facendo, non avrà vita facile. In Europa si è fatta valere, l'Italia ha più credibilità, i capi di Stato la accolgono come nessuno prima».

Con la Germania però i rapporti non sono ottimi ultimamente.

«Ma è sempre stato così. Quando ero in Europa tutti dicevano: qui comandano i tedeschi, e poi i francesi. Ma devono capire che l'immigrazione è un problema enorme e va risolto tutti insieme. Sennò non si arresterà nulla.

Succederà quello che scriveva la Fallaci, che tra trent'anni le nostre ragazze avranno tutte il velo».

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