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"Forzature sulla manovra". Le opposizioni occupano la commissione

M5S, Pd e Terzo Polo hanno occupato i banchi della presidenza della commissione Bilancio in segno di protesta. Il 29 dicembre arriverà il via libera del Senato alla legge di Bilancio

"Forzature sulla manovra". Le opposizioni occupano la commissione

Le opposizioni si smascherano da sole: prima lanciano allarmi per i tempi di approvazione della manovra, poi fanno ostruzionismo. E così si infuriano ancora una volta e mettono in scena l'ennesima bagarre. Il governo e la maggioranza sono al lavoro per accelerare e varare la manovra nel minor tempo possibile al fine di evitare l'esercizio provvisorio, mentre gli altri partiti sono impegnati nel portare avanti manovre di ostruzionismo. Infatti nel pomeriggio le opposizioni (Movimento 5 Stelle, Partito democratico e Terzo Polo) hanno occupato i banchi della presidenza della commissione Bilancio in segno di protesta, denunciando il ritardo accumulato sull'esame del testo.

La protesta delle opposizioni

Le formazioni politiche al di fuori della maggioranza chiedono di avere maggiore tempo a disposizione per discutere il provvedimento. Per conto del Pd ha parlato Simona Malpezzi: "Abbiamo occupato la commissione Bilancio contro le forzature della maggioranza sulla legge di Bilancio. Chiediamo solo del tempo aggiuntivo. Terremo occupata l’aula fin quando Ignazio La Russa non procederà con convocazione di nuova capigruppo".

Circa 20 senatori hanno dunque occupato la commissione lamentando le tempistiche per l'esame della manovra. Poco dopo la grillina Mariolina Castellone, vicepresidente del Senato, ha iniziato a leggere ad alta voce la relazione tecnica di passaggio della legge di Bilancio da una Camera all'altra.

Le opposizioni sembravano aver trovato convergenza almeno nell protesta contro l'esecutivo, ma nel giro di pochi minuti è ripreso il botta e risposta al loro interno. All'attacco è andata Raffaella Paita di Italia Viva: "Un'umiliazione cosi grave del Parlamento si è vista giusto con Giuseppe Conte". La sua uscita ha provocato la replica della grillina Barbara Floridia: "Mi spiace vedere che, invece di concentrarsi contro questo governo di Giorgia Meloni, rimette in gioco inutilmente e inaspettatamente Giuseppe Conte. Sembra quasi che sia lui a dargli più fastidio".

La manovra al Senato

L'Aula del Senato inizierà domani alle 10 la discussione generale sulla manovra. Verso le 18:30 il governo dovrebbe porre la questione di fiducia sul testo. Giovedì alle ore 9 prenderanno il via le dichiarazioni di voto, per poi procedere con la votazione per appello nominale sulla fiducia e con il voto finale. Il via libera definitivo alla manovra è atteso per le ore 12 del 29 dicembre.

Esulta Raffaella Paita del Terzo Polo: "Abbiamo imposto un principio salutare: ci vuole un tempo congruo per le discussioni e questo vale quando si è in maggioranza e quando si è all'opposizione. Non avevamo chiesto nulla di eccezionale, ci si poteva arrivare stamattina e ci si è arrivati stasera, è un piccolo ma significativo risultato per far rispettare le opposizioni".

Di recente Luca Ciriani, ministro per i Rapporti con il Parlamento, ha sottolineato che gli spazi per l'opposizione sono stati del tutto garantiti: "Il calendario prevede una disponibilità di tempi superiore a quelli della maggioranza". Il ministro ha inoltre fatto notare che allo stesso modo è giusto rispettare il diritto della maggioranza "di chiudere in tempo".

Infine Ciriani ha rivendicato che il centrodestra è assolutamente compatto: l'unità della coalizione consentirà all'Italia di avere una nuova legge di Bilancio a stretto giro, "in anticipo rispetto agli anni passati".

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