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Pd, la Schlein scioglie i nodi: Boccia e Braga i nuovi capigruppo

Francesco Boccia e Chiara Braga sono stati eletti per acclamazione capigruppi del Pd, rispettivamente al Senato e alla Camera

Pd, la Schlein scioglie i nodi: Boccia e Braga i nuovi capigruppo

Il senatore Francesco Boccia e la deputata Chiara Braga sono i nuovi capigruppi del Pd. Entrambi sono stati eletti per acclamazione oggi dalle rispettive assemblee parlamentari dei democratici.

"Ora iniziamo un lavoro parlamentare in raccordo con il partito e che avrà come punto riferimento costante le piazze, i luoghi dei bisogni degli italiani", ha detto Boccia, poco dopo la sua elezione. Il senatore pugliese, infatti, è un fedelissimo della segretaria Elly Schlein ed è stato il coordinatore della sua mozione durante la fase congressuale. L'elezione di Boccia, ex ministro agli Affari Regionali nel Conte-bis e strenuo sostenitore della necessità di un'alleanza strutturale col M5S, è stata preceduta da alcune polemiche. L'ex capogruppo Simona Malpezzi, sostenitrice della mozione Bonaccini, intervenendo in assemblea prima del voto, ha esordito: "Dico con franchezza e nella trasparenza che comprendo la necessità della segretaria di fare delle scelte, ma avrei preferito che la discussione avvenisse prima tra di noi che sui giornali". La Malpezzi ha criticato la metodologia scelta per eleggere il suo successore:"La segretaria Schlein ci ha chiesto la fiducia necessaria per lavorare tutti insieme: condivido e aggiungo che questa fiducia deve essere reciproca". Molto critica anche la senatrice Sandra Zampa che avrebbe preferito scegliere tra "una rosa di nomi", mentre sembra ancora viva "la rappresentazione che chi ha votato Schlein è di sinistra e chi ha votato Bonaccini è ex renziano". Una rappresentazione che, secondo la Zampa, andrebbe superata.

Elly Schlein, nella sua replica al termine del dibattito, ha spiegato che la decisione di puntare su Boccia e sulla Braga non è frutto di accordi segreti, ma di scelte personali."Stiamo lavorando a un assetto complessivo ed equilibrato, rispettoso del pluralismo e dell'esito delle primarie. Per questa ragione ci stiamo sentendo spesso in queste ore anche con Stefano Bonaccini", ha rivelato la neosegretaria, intenzionata a tornare presto"a costruire insieme alla nostra comunità democratica proposte politiche alternative alle destre e a parlare dei temi che riguardano la vita delle persone". Alla Camera, il capogruppo uscente, Debora Serracchiani, ha posto l'accento sull'autonomia dei gruppi che "va tutelata e salvaguardata sempre anche perché rende più forte il partito". Chiara Braga, deputata alla quarta legislatura, è espressione della corrente Areadem di Dario Franceschini e la sua elezione è stata fortemente voluta dalla Schlein che l'ha preferita sia all'ex capogruppo Debora Serracchiani sia a Simona Bonafé, due deputate che alle primarie avevano sostenuto Bonaccini.

Braga, una volta eletta, nel corso del suo intervento, ha citato l'episodio che ha riguardato Claudio Anastasio: "Mi è capitato di rifletterci in questi giorni in cui le parole di un manager di un azienda pubblica nominato dal Governo Meloni hanno cercato, inutilmente, di offendere la memoria di Giacomo Matteotti". Parlando del deputato socialista ucciso dal fascismo, la Braga ricorda che Matteotti "si opponeva alla brutalità del regime e della violenza fascista con la forza delle sue idee, certo, ma anche con la qualità del suo operato parlamentare qui in questo palazzo.

Un lavoro puntiglioso, preciso, coraggioso".

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