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L'oblio oncologico è legge. Meloni: "Una norma di civiltà". Di cosa si tratta e come migliora la vita della persone

Approvato oggi dal Senato con 139 voti favorevoli il disegno di legge sull'oblio oncologico, permetterà a chiunque sia stato affetto da patologie oncologiche di non essere più discriminato. Meloni: "Una norma che cancella umilianti discriminazioni"

L'oblio oncologico è legge. Meloni: "Una norma di civiltà". Di cosa si tratta e come migliora la vita della persone

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L'oblio oncologico è legge. Di cosa si tratta e come migliora la vita della persone

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È stato dato il via libera definitivo e all'unanimità dall'Aula del Senato al disegno di legge sull'oblio oncologico. L'importante provvedimento, che aveva già ricevuto il via libera dalla Camera, è stato approvato al Senato con 139 voti favorevoli, seguitio da un lungo applauso da parte dei senatori, che si sono alzati in piedi per manifestare la propria soddisfazione.

Meloni: "Cancella umilianti discriminazioni"

"Accolgo con grande gioia l’approvazione all’unanimità della proposta di legge parlamentare sull’oblio oncologico", dichiara la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. "Una norma di civiltà, che il Governo ha convintamente sostenuto e che cancellerà quelle umilianti e ingiuste discriminazioni che pesavano sulle persone guarite da patologie oncologiche. Grazie a tutte le forze politiche che hanno consentito di raggiungere oggi questo obiettivo".

Di cosa si tratta

La legge mira a proteggere chiunque sia stato affetto da patologie oncologiche, per prevenire eventuali discriminazioni e tutelarne i diritti. Alcuni esempi: nelle procedure per l'adozione, per la richiesta di mutui, pratiche bancarie e assicurazioni, così come nelle procedure concorsuali, non è ammessa la richiesta di informazioni concernenti lo stato di salute relativamente a patologie oncologiche, il cui trattamento attivo si sia concluso, senza episodi di recidiva, da più di dieci anni.

Quanti sono i malati in Europa

Secondo una stima sarebbero dai 300 ai 500 mila le persone guarite da un tumore che li aveva colpiti in età pediatrica, di cui circa 50 mila in Italia, con un’età media di 25-29 anni. Alla guarigione dal loro tumore, però, non sempre è corrisposta la possibilità di vivere una vita con le stesse opportunità sociali dei loro coetanei, almeno prima dell'approvazione di questa legge. Il provvedimento punta proprio a questo, ad un reinserimento rapido dei giovani guariti nel mondo del lavoro e nella vita sociale.

L'approvazione della legge è doppiamente positiva, perché non solo tutela il reinserimento nella società, ma rende evidente il crescente dato sulle guarigioni che aumenta per fortuna del 3% ogni anno, con percentuali che si attestano attualmente all'80% e arriva al 90% in particolari tipi di tumore.

Un lavoro di squadra determinante

La proposta, approvata alla Camera lo scorso agosto, è diventata legge grazie al lavoro di squadra di Aieop (Associazione italiana ematologia oncologia pediatrica) con Fiagop (Federazione italiana associazioni genitori e guariti oncologia pediatrica), che avevano presentato diverse proposte specificamente dirette alla tutela dei pazienti ed ex pazienti onco-ematologici pediatrici.

Un ‘atto dovuto’ che, seppur tardivamente, spazza via lo stigma della malattia imposto da una burocrazia obsoleta, per restituire anche ai guariti da tumore pediatrico il diritto di vivere e di progettare la propria vita con le stesse opportunità normative garantite dallo Stato ad ogni altra cittadina e cittadino”, dichiara Paolo Viti, presidente Fiagop, che ha poi specificato: “La legge sul diritto all’oblio oncologico, approvata oggi all’unanimità al Senato, li solleverà dall'obbligo di fornire informazioni e subire indagini in merito alla propria pregressa condizione patologica per poter ottenere mutui, stipulare assicurazioni sulla vita, accedere al lavoro e alle procedure concorsuali, adottare un figlio".

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