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Mes, nuovo rinvio in Commissione: "Non c'è urgenza"

La relatrice Lucaselli (FdI) ha chiesto un rinvio dell'esame sull'eventuale ratifica del Mes per fare ulteriori approfondimenti: "È doveroso per rispetto degli italiani". Le opposizioni vanno all'attacco

Mes, nuovo rinvio in Commissione: "Non c'è urgenza"
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La Commissione Bilancio della Camera dei deputati non ha espresso il parere: i tempi sull'eventuale ratifica del Mes slittano ancora. I lavori di questa mattina sono stati conclusi imboccando la strada di un nuovo rinvio del parere sulle proposte arrivate da alcuni partiti delle opposizioni. La maggioranza di centrodestra vuole vederci chiaro, passando al setaccio ogni singolo particolare e mettendo sotto la lente di ingrandimento tutti gli elementi da analizzare in maniera puntuale e scrupolosa per evitare potenziali "trappole" ai danni dell'Italia.

Nuovo round sul Mes

Si assiste così all'ennesimo round sul nodo relativo al Meccanismo europeo di stabilità. Il sottosegretario all'Economia Federico Freni avrebbe risposto alle domande formulate e, stando a fonti di Commissione citate da Public Policy, avrebbe così spiegato che la ratifica non avrebbe impatti sulla finanza pubblica. Tuttavia la relatrice Ylenja Lucaselli di Fratelli d'Italia ha comunque provveduto a chiedere un rinvio dell'esame per far sì che possano essere promossi gli approfondimenti del caso.

Se ne parlerà probabilmente domani, alla luce anche dell'esito dell'Ecofin (il Consiglio europeo d'eonomia e finanza) in programma oggi. Resta dunque da vedere se prossimamente si riprenderà con gli ordini del giorno. Infatti proprio in queste ore sono in corso le importanti trattative sul nuovo Patto di stabilità, anche se l'Italia frena rispetto all'intesa tra Francia e Germania. Occhi puntati quindi su quale sarà l'epilogo dei negoziati in atto nell'ambito delle nuove regole per la finanza pubblica.

"Non c'è urgenza. E non ci sono effetti negativi per gli altri Stati che possono comunque usufruire del Mes", ha spiegato Lucaselli. La deputata di Fratelli d'Italia ha rivendicato l'atteggiamento prudente su un tema assai spinoso, facendo notare che "è doveroso per rispetto degli italiani" vagliare e porre delle condizionalità per quanto riguarda un provvedimento che sulla programmazione potrebbe avere una serie di effetti finanziari sul conto del nostro Paese.

Le opposizioni all'attacco

Le opposizioni sono andate subito sul piede di guerra. Dal suo canto Giuseppe Conte ha annunciato che il Movimento 5 Stelle assumerà una posizione contraria: "Saremo coerenti con la nostra storia, siamo sempre stati contrari, non lo abbiamo attivato. Non passerà con i nostri voti". Ubaldo Pagano, capogruppo del Partito democratico in Commissione Bilancio alla Camera, ha chiesto al centrodestra di sciogliere i dubbi entro domani: "La maggioranza metta la faccia su una scelta".

Luigi Marattin di Italia Viva se l'è presa con la maggioranza che, a suo giudizio, avrebbe potuto fornire un parere positivo sulla base delle considerazioni del governo e poi chiedere un rinvio per ragioni politiche: "Invece hanno preferito ancora una volta l'indecenza".

Per Elena Bonetti, presidente di PER-Popolari Europeisti Riformatori, gli interessi degli italiani "non vengono tutelati perché la maggioranza è sotto ricatto delle posizioni ideologiche al suo interno, che non sono in grado di sciogliere".

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