Il Movimento 5 Stelle di Giuseppe Conte ora cerca anche di riscrivere l'italiano con regole logiche e grammaticali quanto meno dubbie. Sulle barricate di questa nuova mission dei pentastellati c'è Anna Laura Orrico, che in un'arringa alla Camera dei deputati contro quella che, a suo avviso, sarebbe una deriva autoritaria nelle scuole, si è rivolta al ministro Giuseppe Valditara: "Invece di dimostrare una reazione propositiva, analitica, rispetto alla domanda che queste studentesse e questi studentessi pongono facendo scena muta, ha deciso di reagire, come nelle migliori tradizioni della destra, con un atto di repressione".
Il tema è la riforma dell'esame di maturità, che ora rende esplicitamente obbligatorio anche l'appello orale conclusivo. Non che prima non lo fosse, ma gli studenti avevano approfittato dell'escamotage del punteggio sufficiente già raggiunto per evitare di sottoporsi anche a quella prova. Ma al di là della riforma, che è stata approvata, quel che colpisce è la declinazione al maschile del termine femminile "studentesse". L'interpretazione linguistica dell'italiano sta assumendo pieghe sempre più particolari e improponibili, perché da quando le femministe integerrime hanno iniziato a declinare i termini maschili al femminile per le professioni (avvocata, sindaca, assessora ecc) adesso si è passati a usare direttamente il femminile declinato al maschile per una parola che già esiste: studenti.
Ma forse Orrico si riferiva all'album di Elio e le Storie Tese "Studentessi", edito nel 2008? Perché in realtà quella sarebbe una citazione della citazione, come si legge in una pagina dell'Accademia della Crusca, in cui viene sottolineato che "studentessi" sarebbe "una 'citazione' tratta da un’intervista rilasciata da Ilona Staller, pornoattrice ungherese molto popolare in Italia negli anni Settanta come Cicciolina, che fu anche eletta al Parlamento come deputata (qualche maligno direbbe deputatessa)".
Ma Ilona Staller era forse giustificata dalle sue origini ungheresi, per l'onorevole Orrico non si può dire altrettanto. Forse il suo è stato un lapsus, certo difficile da coniare in quella forma, ma tant'è che "studentessi", dopo l'album dal titolo nosense di Elio e le Storie Tese, è finito pure in parlamento.