Parmalat, Granarolo esce allo scoperto

La francese Lactalis in pista. Bondi chiede 14 miliardi alla Banca dei Grigioni

da Milano

Tutto è ormai pronto per il ritorno in Borsa di Parmalat, previsto per domani. E con l’avvicinarsi della rentrée, sale la temperatura dei titoli, trattati ieri sul mercato grigio di Londra a 2,62-2,72 euro rispetto ai 2,50 di lunedì. L’andamento dei prezzi è seguito con particolare interesse da Granarolo, che dopo le anticipazioni del Giornale è uscita ieri allo scoperto confermando l’interesse per l’azienda di Collecchio.
«Effettivamente stiamo studiando l’operazione», ha ammesso il direttore generale, Rossella Saoncella. Il dossier è sul tavolo di Banca Intesa, che aveva già collaborato con Granarolo in occasione della conquista di Yomo, e allo studio vi sarebbe un’Offerta pubblica di acquisto e scambio (Opas) da realizzare attraverso una controllata dell’azienda bolognese. I tempi, tuttavia, non sarebbero ancora maturi: «L’annuncio non è imminente - ha spiegato Saoncella -, aspettiamo di vedere come va» in Borsa Parmalat. Ai prezzi espressi al Grey Market, la capitalizzazione si aggirerebbe sui 4 miliardi di euro, cifra che sarà superata se il titolo - stando alle previsioni degli analisti - si attesterà sui 3 euro. Troppi anche per un gruppo finanziariamente solido come quello guidato da Luciano Sita.
Ecco perché verrebbe privilegiata la formula dell’Opas. Secondo la ricostruzione fatta a suo tempo dal Giornale, l’acquisizione sarebbe perfezionata in parte in contanti, con un esborso di circa 1,7 miliardi, e in parte attraverso un concambio da 1,5 euro in azioni della newco Vsg, in futuro quotata al Ristretto, il cui compito sarà quello di incamerare i quattrini delle cause multimiliardarie intentate dal commissario Enrico Bondi, per poi girarli sotto forma di dividendi ai soci della stessa Vsg. Cause che fino a lunedì ammontavano a 43 miliardi, ai quali vanno aggiunti i 14 miliardi dell’ultima richiesta di risarcimento, avanzata ieri da Bondi nei confronti della Banca dei Grigioni e di un suo funzionario.
Sulla strada che porta a Collecchio, Granarolo potrebbe però incontrare l’ostacolo Lactalis. Il colosso francese, indicato tra i possibili pretendenti dell’ex gruppo di Calisto Tanzi, ha dapprima spiegato ieri che Parmalat «non è al momento un tema all’ordine del giorno», ma a Les Echos on line ha poi fornito una versione diversa: «Non è possibile non interessarsi a Parmalat come fanno altri gruppi». L’attacco potrebbe essere sferrato una volta chiarito cosa conterrà Parmalat dopo la quotazione. «Occorre una situazione più chiara, cosa che potrà avvenire solo successivamente alla quotazione», ha detto Lactalis.
Il valore dell’azienda è uno dei principali nodi da sciogliere. Gli analisti, per esempio, faticano a stabilire un target price proprio perché è critico calcolare il tasso di recupero delle domande di risarcimento.

Lehman Brothers ha avviato la copertura su Parmalat con un giudizio overweight (sovrappesare), dal momento che considera troppo basso quel 6,6% di recovery ratio attribuito nei giorni scorsi sulla base di prezzi attorno a 2,44 euro.

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