Partenza imballata, il Cesena spaventa Ranieri

Roma Una partenza con il freno a mano tirato. Solo un punto al debutto per la Roma, apparsa ancora un cantiere aperto, capace di guizzi improvvisi ma anche di sbavature clamorose. Il volenteroso e ben organizzato Cesena – ottimo l’esordio al ritorno dopo 19 anni nella massima serie - è la cartina tornasole di una forma ancora incerta di alcuni elementi giallorossi e dei dubbi di Ranieri a livello tattico (il tecnico cambierà assetto diverse volte durante il match) Insomma, se Totti e compagni vorranno confermarsi l’anti-Inter per un’altra stagione, dovranno migliorare molto. E la crescita tecnica dell’organico delle principali avversarie (Milan e Juve) preoccupa già l’allenatore di San Saba.
La scossa per vincere la sfida con il Cesena arriva solo nel finale, quando un sontuoso Antonioli (l’ex che ha ancora nelle orecchie i fischi di chi lo contestava nelle stagioni in giallorosso) ferma le velleità romaniste. Ma le perplessità intorno a una squadra che almeno per un’ora aveva fatto una migliore impressione contro l’Inter in Supercoppa restano alte.
Nella serata in cui arriva il primo pareggio dopo 13 gare ufficiali (l’ultimo con il Livorno il 14 marzo scorso), l’unica buona notizia resta così il ritorno di Burdisso («volevo solo la Roma, ringrazio Rosella Sensi per aver mantenuto la promessa di riportarmi qui», dirà prima del match) che dovrebbe garantire maggiore solidità a una difesa apparsa traballante. Attacco da rivedere, Totti a corrente alternata anche se capace sempre di giocate brillanti, De Rossi – sua la migliore occasione anche se in fuorigioco non rilevato - ancora alla ricerca della condizione migliore, Menez forse tolto dalla contesa troppo presto. In tutto questo ci sono i meriti di un Cesena che, schierato in maniera ordinata dal quasi esordiente in A Ficcadenti (finora solo un’apparizione, negativa, con la Reggina), non bada solo a difendersi, ma che con un pizzico di cattiveria in più avrebbe potuto far male alla Roma.
La temuta contestazione dei tifosi della Sud contro la tessera del tifoso dura un tempo ma non regala momenti di tensione. Cori contro il ministro Maroni, qualche fumogeno e 45’ di assenza dalla curva. E 8 tifosi denunciati: cercavano di entrare allo stadio scavalcando, in protesta contro la card.

Poi, nel momento in cui l’ampio gruppo di tifosi raggiunge gli spalti, la Roma cerca di dare una sterzata al match, rischiando però qualcosa nei contropiedi dei cesenati. Troppo poco, lo 0-0 con una neopromossa – che però promette bene – è una partenza quasi falsa. In attesa delle altre.

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