Partite al cardiopalmo

Mondiali al cardiopalma. Emozioni che cominciano dall’inno nazionale cantato dalla squadra schierata in campo e che impennano ai gol, ai rigori, ai fuorigioco, ai falli fischiati ingiustamente. Novanta minuti di stress, di gioia e di amarezza. Di lacrime e di abbracci. Sensazioni che si alternano, si accavallano nel giro di pochi secondi.
Ebbene, tutte queste emozioni verranno misurate da un apparecchio medico. L’esperimento si terrà al Policlinico di Milano dove Fabio Magrini, direttore dell’unità operativa di cardiologia vascolare, seguirà Italia-Paraguay assieme ai suoi studenti in un aula di via Francesco Sforza. Uno dei giovani medici specializzandi si offrirà volontario per farsi misurare lo stress da partita. Seguirà i mondiali collegato a cavi e cavetti che rileveranno la sua pressione, la frequenza cardiaca, la dilatazione delle arterie. I risultati ottenuti nei 90 minuti di gioco serviranno a capire in che modo lo stress emotivo può essere un fattore di rischio per le malattie cardiovascolari. Le stesse sensazioni che tutti proveremo da bar, divani e ritrovi davanti alla tv, saranno oggetto di una lezione universitaria.
«Il tifoso - spiega Magrini - è il modello ideale per studiare lo stress poiché alterna i due stati di piacere e dispiacere con una frequenza molto alta». L’idea della sperimentazione è nata per caso durante i Mondiali del 2002. «I miei studenti - spiega il primario docente - volevano a tutti i costi seguire la partita anziché fare lezione. All’inizio non ero molto dell’idea, ma loro continuavano a insistere. Allora abbiamo trovato un compromesso. Ho accettato di guardare l’Italia purché ci fosse utile per studiare le malattie cardiovascolari. Così abbiamo pensato alla misurazione dello stress da tifo. Avevo con me l’apparecchio per poter fare tutto e ci siamo organizzati per il nostro esperimento».
Da una sorta di gioco, si è arrivati a verificare gli stati emotivi in modo scientifico. «Verificheremo - aggiunge Magrini - che lo stress positivo, quello provocato da piacere, fa aumentare la pressione e la quantità di sangue pompato. Lo stress negativo invece strizza le arterie. E questo, per chi studia cardiologia, deve essere un campanello d’allarme. Ovviamente finché succede a un ragazzo giovane e in salute, non c’è nessun problema. Quando una reazione del genere avviene in un soggetto più anziano, cardiopatico e fumatore, allora può essere utile vedere come il suo cuore reagisce alle emozioni».
Paradossalmente, leggendo i risultati dell’esame e le misurazioni della pressione, si potrà capire quando l’Italia si è avventurata in un’azione o quando gli avversari si sono avvicinati troppo alla nostra porta. Un gol a favore o un gol subìto saranno interpretati dal punto di vista medico e diventeranno argomento di lezione.
Lunedì alle 20,30, tutta la classe dei giovani medici del Policlinico sarà schierata davanti alla tv. Ovviamente senza birre per non alterare i risultati della rilevazione. Il tifo sarà collettivo, le rilevazioni avverranno solo su un ragazzo. E tutti, mentre seguiranno le azioni degli azzurri, butteranno un occhio anche allo schermo del computer che rileverà lo stress emotivo del «tifoso-cavia». Magari prendendo anche appunti sul quaderno di «cardio». In università si concilia l’utile al dilettevole.


Lo stesso apparecchio che sarà utilizzato durante la partita, è stato usato per misurare lo stress dei cardiopatici alla guida, per rilevare le loro emozioni (e reazioni) quando qualcuno li insulta per strada o in fase di sorpasso.

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