MilanoSomma interventi chirurgici al cardiopalmo, equivoci sentimentali e sorrisi: è La scelta di Laura, sei puntate in onda da stasera dopo Paperissima su Canale 5. «I casi ospedalieri si combinano con le avventure private e le emozioni dei medici», riassume il protagonista Giorgio Pasotti. Targata Taodue, questa fiction doveva andare in onda lo scorso autunno con il titolo Chirurgia durgenza; ma gli insuccessi patiti da altri medical hanno spinto i responsabili di rete a rimandarla al palinsesto estivo. «Secondo me piacerà - dice Pasotti -, ha lo spirito di Distretto di polizia, dove le indagini si mescolano alle vite degli investigatori e cè spazio per qualche risata».
Pasotti interpreta Fabio Moreno, un chirurgo giovane e impegnato: dopo aver lavorato per Medici senza frontiere, decide di entrare in un pronto soccorso italiano. Tra barelle e flebo, incontra la specializzanda Laura, interpretata da Giulia Michelini, con la quale tempo addietro ha trascorso ununica notte di passione. Un incipit che ricalca quello di Greys Anatomy. Ma il personaggio di Pasotti è un po diverso da quello della fiction di Italia 1. «È un introverso, più impegnato a salvare vite che a sedurre dottoresse in erba. Io però ammette - di serie americane non me ne intendo, preferisco i film». A proposito di cinema, la settimana prossima inizierà a girare a Roma Baciami ancora, sequel dellUltimo bacio di Gabriele Muccino. È la quarta volta che Pasotti e Muccino si ritrovano su un set: «Sono stato il protagonista del suo primo film, Ecco fatto. Anzi ha lavorato più con me che con Will Smith», scherza lattore bergamasco, campione di arti marziali. Tra i progetti in culla ha quello di indossare i guantoni del pugile Tiberio Mitri: «Ma il mio sogno resta sedermi dietro a una macchina da presa», rivela. Qualche esperienza in materia ce lha: «Ho girato qualche videoclip e a giorni andrà in onda uno spot contro lHiv, dove ho diretto colleghi come Claudia Pandolfi». Lobiettivo è firmare un lungometraggio. «In realtà ho anche già scritto il soggetto. È una storia di sentimenti, ma niente di melenso.
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