Le pasquinate e le ciance di Gozzi. Ecco gli antenati della stampa pettegola

I gossipari del primo secolo dopo Cristo si chiamano Persio e Giovenale e, nei loro ritratti poco lusinghieri delle donne, se la prendono con Messalina, imperatrice sposata con l'imperatore Claudio ma dagli innumerevoli amanti

Le pasquinate e le ciance di Gozzi. Ecco gli antenati della stampa pettegola

I gossipari del primo secolo dopo Cristo si chiamano Persio e Giovenale e, nei loro ritratti poco lusinghieri delle donne, se la prendono con Messalina, imperatrice sposata con l'imperatore Claudio ma dagli innumerevoli amanti. Poi arriva Gaio Svetonio Tranquillo che, con le sue «Vite dei Cesari», ci lascia un catalogo di pettegolezzi e aneddoti sugli imperatori che, veri o non veri, sopravvivono fino ai nostri libri di testo. Il gossip non tramonta nemmeno nel Medioevo. Uno degli autori di aneddoti (chissà se inventati o autentici) è Liutprando da Cremona che narra di papi lascivi e re traditi dalle regine e affida i suoi pettegolezzi a menestrelli e trovatori che, a voce, ci aggiungono altri dettagli di fantasia e rendono ancor più raccapriccianti le storie.

Pietro Aretino (1492-1556) è un vero flagello per principi e papi, in particolar modo per papa Adriano VI. Sono sue anche alcune «pasquinate»: sulla statua di Pasquino (un calzolaio, un ristoratore o forse un barbiere), nel centro di Roma, vengono appesi componimenti per lo più anonimi che sbeffeggiano clero e nobiltà. Pasquino piace alla gente al punto da essere imitato a Venezia dal Gobbo di Rialto e a Firenze dal Porcellino della Loggia.

In epoca più moderna, a scrivere di scandali e amori clandestini sono anonimi cronisti che compilano libretti dissacranti, antenati delle riviste. Il veneziano Gasparo Gozzi pubblica per la prima volta le sue «ciance» su un bisettimanale popolare, la Gazzetta Veneta nel 1760.

Oltre mezzo secolo dopo, Vincenzo Gonzati scrive pettegolezzi a sfondo amoroso e con tinte da cronaca nera e giallo. Notizie in parte vere, in parte farcite dal «sentito dire». E così il gossip sbarca nel nuovo secolo e diventa quello che tutti quanti conosciamo.

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