Il passo lento del gigante

Il cognome, Cirelli, è evidentemente italiano. Percorso e strategia del numero uno di Gaz de France e del suo gruppo non potrebbero essere più francesi. Quella di Jean François Cirelli è infatti una tipica storia di «pantouflage», come a Parigi viene definito il passaggio di funzionari pubblici al settore privato e lo stretto rapporto tra questi ultimi e i vertici istituzionali. Diplomato all’Ena, 48 anni, ex funzionario del ministero del Tesoro, è stato consigliere economico di Jacques Chirac e dell’ex primo ministro Jean Pierre Raffarin. Dal 2004 è ai vertici del gruppo Gaz de France, saldamente in mani statali. Quanto alla strategia del gruppo in Italia è tipica di chi vuol mettere radici e ha tempo per riuscirci. Nel settore del gas lo sbarco è della fine degli anni 90. Sia direttamente sia attraverso acquisizioni: la Italcogim della famiglia Fabiani e la Arcalgas della famiglia Covati. Sempre con una quota di minoranza ma con la prospettiva di crescere. Nel caso dei Fabiani l’opzione è stata esercitata e la società è al 100% francese. Ora l’accordo con Tronchetti. Che ricalca lo schema Italcogim.

Uno schema utilizzato anche nel settore della fornitura di servizi e del facility management, altro settore in cui il gruppo opera in Italia (non compreso nell’accordo di ieri). Nel 1999 Gdf comprò Agip Servizi, ribattezzata Cofathec. In pochi anni ha messo a segno una dozzina di acquisizioni nella penisola. E oggi Cofathec ha in Italia più di 2.500 dipendenti.

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