Il piccolo Umberto, appena nato, già semina zizzania tra i Savoia. Come se ce ne fosse bisogno. Sì, perché il fiocco azzurro in casa di Aimone di Savoia-Aosta (figlio di Amedeo) e Olga di Grecia ha rinvigorito le annose polemiche su chi sia lerede al trono della casa reale italiana. Una querelle mai risolta che ora torna dattualità perché nonno Amedeo (nella foto) ha conferito al neonato Umberto (nome che dopo una sessantina danni ritorna dattualità) il titolo di «principe di Piemonte», che ha grande valore perché di solito è assegnato allerede al trono.
E subito rispunta la lite: il titolo è già «occupato» dal figlio Emanuele Filiberto fin dal 1983 fa sapere Vittorio Emanuele che ritiene se stesso e il suo ramo come pretendente alla corona. Non è vero niente risponde il neo nonno Amedeo dAosta, 65 anni, convinto di essere il vero erede del defunto Umberto II grazie al fatto che il re di maggio, non avrebbe mai approvato le nozze morganatiche del figlio Vittorio Emanuele con la «plebea» Marina Ricolfi Doria che non vanta sangue nobile. Per questa ragione lo avrebbe nominato principe di Napoli anziché di Piemonte. Aldo Mola, storico e presidente della Consulta dei senatori del Regno, organismo istituito per dirimere tali liti, conferma che «Amedeo è fons honorum», verdetto contestato da Vittorio Emanuele che replica: «Mola rappresenta se stesso e i pochi privati associati con lui nella Consulta».
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