La guerriglia di Triboniano è alle spalle, i milanesi restano però esasperati - da Chiaravalle a piazza Tirana passando per lo scalo Romana - da un esercito di disperati, diecimila o poco meno rom, che si spalmano sul territorio di Milano. Ne parliamo con Matteo Salvini, capogruppo comunale della Lega, che, calcolatrice alla mano, lancia una proposta risolutiva: «Rom, il giusto numero per Milano è zero».
Risposta, Salvini, che sottoscrive pure Filippo Penati divenuto sostenitore del numero chiuso per i rom.
«Meglio tardi che mai. Linquilino di Palazzo Isimbardi scopre lacqua calda, guarda caso allindomani della batosta elettorale amministrativa. Ma la sua maggioranza non lo segue: Rifondazione e Comunisti italiani continuano a coccolare i rom, mentre lassessorato provinciale alla Cultura si prepara a diffondere nelle scuole un filmato partigiano che difende i rom».
Fuorilegge a parte, non crede però che bisogna porsi seriamente il problema del dopo-sgombero, del patto di legalità promosso dallamministrazione Moratti?
«Ma di che parliamo? È la gente a volere, a imporre alla politica il numero chiuso. Vanno bene gli sgomberi e la distruzione di roulotte e baracche che sconsigliano nuovi arrivi ma, attenzione, Triboniano ci insegna che i nomadi non vogliono integrarsi. Quelle bottiglie molotov lanciate contro i ghisa, le baracche cosparse di benzina ne sono la prova. Del patto di legalità, i rom, ne hanno fatto carta straccia: il Comune gli ha offerto campi attrezzati con roulotte, servizi igienici, acqua ed energia col solo cambio del rispetto della legge. Fallito. La giunta Moratti ne prenda atto e proceda alla progressiva chiusura di tutti i campi, anche quelli regolari».
Come dire: il Comune «liberi» le periferie tenute in ostaggio dai rom.
«Esattamente: attendiamo la liberazione a breve della Bovisa, di Muggiano, del parco del Ticinello e delle altre zone franche. Speriamo solo che il contagio leghista di sindaco e prefetto duri a lungo. E speriamo che pure don Virginio Colmegna continui a definirsi non buonista».
Ma, Salvini, la mozione bipartisan votata dal consiglio comunale parla di «sgombero immediato» con seguente «ricollocamento in aree adeguate»...
«Mozione che non ho votato, ricordiamo. È finita la stagione degli sgomberi da una parte e delloccupazione conseguente da unaltra. Il Comune non ha più soldi per i rom, dice il vicesindaco, mentre lassessore Moioli reclama lintervento da Roma che continua a non far niente. Per i nomadi sono possibili solo campi di transiti, come quelli esistenti allestero: non sono stanziali, ricordo, ma nomadi e quindi devono sloggiare dopo ics tempo».
Devono sloggiare anche i minori, quelli che pagano il prezzo più caro del sopravvivere nelle favelas?
«Se la vera sifilide è lignoranza non cè che una soluzione: per i minori in età scolastica si può offrire un supporto nelle scuole, come già esiste.
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